Vivaldi. Le quattro stagioni di Mari Samuelsen
Nel film “Oltre il giardino”,
di Hal Ashby,
per una serie di situazioni paradossali,
un semplice giardiniere
diventa consigliere
di potenti uomini d’affari.
Lui, il giardiniere, parla poco
e chi lo ascolta,
interpreta i suoi monosillabi
come responsi filosofici.
Per spiegare i cicli dell’economia
il giardiniere saggio
(Peter Sellers)
fa riferimento a Madre Natura
e, in particolare,
alle quattro stagioni:
il tempo dell’attesa,
della semina,
della maturazione
e del raccolto.
La frase presente
nel manifesto del film
è memorabile:
“la vita è uno stato mentale.”
Forma Mentis.
Di fronte alle quattro stagioni,
esistono, infatti,
atteggiamenti mentali diversi
per affrontare i cicli della vita.
Mari Samuelsen
è una volinista norvegese
che interpreta
le Quattro Stagioni di Vivaldi
in maniera energica.
Mari Samuelsen
ha padronanza assoluta
dello strumento,
della musica e dell’insieme.
Nell’opera di Antonio Vivaldi
l’attesa è utile
per lo scatenarsi
dei temporali estivi,
nel gioco musicale
del pieno e del vuoto,
del denso e del fluido.
Lo stesso equilibrio
del bianco e del nero
che si manifesta,
in modo matematico ed emozionale,
nel Metodo Logogenesi.
Mari Samuelsen
infonde vigore anche nell’attesa.
Sente il polso
dei musicisti dell’orchestra,
controlla e dirige
caricando l’energia sonora
del tempo vuoto
fino a farla pienamente esplodere.
Non sono esperto di musica
ma, tre le tante versioni
delle Quattro Stagioni di Vivaldi,
l’interpretazione energica e vibrante
di Mari Samuelsen
è la Forma Mentis per me ideale
per affrontare questo particolare ciclo
dell’esistenza e del mestiere.
Sergio Bianco, Logogenesi.