Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Vendi o Venchi? Ambiguità depotenziante del Lettering.

 

vendi-venchi-NON-chiarezza-lettering

 

Il Nome,
nella definizione del Metodo Logogenesi,
è la parola che identifica l’Impresa.
Il Nome si intende allo stato puro,
privo di qualsiasi forma grafica.

Il Nome sul quale mi concentro oggi,
di per sè, è chiaro:
VENCHI.
È il Cognome del fondatore.

Il Lettering, ovvero l’espressione grafica
che rappresenta questo Nome,
non è altrettanto chiaro.
Infatti si legge VENDI.

O meglio, potrebbe anche
leggersi così.

Il quinto codice della Logogenesi è la chiarezza,
ovvero la comprensione e la lettura inequivocabile
del Nome, del Lettering e del Simbolo.
Venchi, con la sua c corsiva che sembra una d,
infrange questo codice,
il quinto dei dodici.

Il cioccolato è un’esperienza sensoriale:
evocare la vendita e quindi i soldi,
indebolisce il brand equity,
ovvero il valore percepito del brand.
Associare il Nome alla vendita
è imbarazzante per i Clienti italiani
che acquistano e soprattutto regalano il prodotto.
Tale ambiguità costituisce
un forte elemento depotenziante per l’Impresa.

Inoltre, le persone d’oltralpe,
hanno difficoltà a pronunciare il Nome corretto
e lo leggono associandolo alla parola familiare
che più facilmente conoscono:
VENDI.

Esplorando il sito Venchi,
scopro che, parole loro,
la storia di Venchi inizia nel 1800 in Piemonte,
grazie alla passione per il cioccolato
di Silviano Venchi.
A 16 anni Silviano inizia a creare cioccolatini
nel suo negozio, a Cuneo.
In poco tempo la sua pasticceria
diventa la più rinomata della città,
apprezzata per la straordinaria qualità
degli ingredienti

e per l’impareggiabile abilità
nel presentare le sue creazioni
come se fossero gioielli.
Una vera e propria “boutique del cioccolato”.

Oggi, in una bottega gourmet
della Riviera ligure,
ho addocchiato
queste due tavolette di cioccolato Venchi.

Ecco il tema
dell’articolo del giorno
, ho pensato!

Arrivato a casa.
ho scattato questa foto con luce radente
e, dulcis in fundo, ho assaggiato il cremino 1878.
Buono, buonissimo, come recita il motto d’Impresa.
Tutto perfetto
tranne la non chiarezza del Lettering.

Il restyling fa miracoli.
Si mantiene la riconoscibilità dell’Impresa
si eliminano i difetti depotenzianti
e si conferisce chiarezza e forza evolutiva
all’identità dell’Impresa stessa.

Silviano aveva sedici anni
quando ha iniziato a creare cioccolatini
e a comprendere la complementarietà del gusto
connesso agli altri quattro sensi.
Riguardo a Venchi-Vendi,
la necessità di un restyling del lettering
in virtù dei codici della logogenesi
Lui, Silviano, gioielliere del cacao,
la sposerebbe al volo.
Si!

Sergio Bianco, Logogenesi

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *