Uso maldestro della tecnologia, città logorroiche e digestione.
Date un’occhiata al vostro telefono
o al vostro computer.
Niente male vero?
Una tecnologia sofisticata,
impensabile fino a poco tempo fa.
La tecnologia è sottile,
possiede memoria infinita,
occupa spazi minimi.
È agile, sempre più leggera,
utile a semplificare,
a rendere tutto più veloce.
L’uso globale della tecnologia,
nella maggior parte dei casi,
paradossalmente, appesantisce
e rallenta la vita delle persone.
Milioni di messaggi inutili
lasciano ai posteri
frasi di scrittori improvvisati.
Occasioni mancate
per preservare il silenzio.
Milioni di immagini prive di focus
e inquadrate senza arte e senza gusto
sono lo specchio di una realtà
in cui le brutture dilagano
mentre la Bellezza
resta nascosta come un bene prezioso.
La tecnica e i programmi vettoriali
consentirebbero, in teoria,
di creare caratteri e simboli perfetti.
La natura sembra essere progettata
in virtù di programmi vettoriali
che uniscono codici estetici e numerici.
Basta osservare, nel piccolo e nel grande,
la costruzione della pigna,
del girasole,
la spirale logaritmica del nautilus
e del volo del falco,
i frattali
e la conformazione delle galassie
per intuire la connessione divina
tra estetica e matematica.
L’incapacità di utilizzare tali programmi
ha deturpato borghi, villaggi
e grandi città
del nostro amato pianeta
con la presenza aggressiva e logorroica
di insegne di plastica,
disegni e scritte
realizzati senza amore,
senza proporzione,
senza conoscenza.
La sofisticata tecnologia vettoriale
finisce, frequentemente,
sulle dita di persone maldestre
che defecano opere
approvate da persone incompetenti.
Il problema, dal mio punto di vista,
è la digestione.
L’inquietudine ansiosa del bambino
di passare al gioco successivo
senza aver gustato, compreso,
perfezionato, assimilato
e digerito il primo.
Connesso alla digestione c’è il Tempo.
Sono ottimista.
Partendo dal piccolo,
dall’io silenzioso,
dal primo gioco,
(la nostra innata, personale
e primordiale inclinazione)
scoprendo la parte divina
che è dentro ognuno di noi
(a volte leggermente incrostata)
ogni persona,
nei gesti quotidiani semplici,
nella luce della propria Impresa,
può creare semplici capolavori.
Questo non è solo un augurio:
sento che è così.
Sergio Bianco