Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

La tartaruga e l’attrazione del campo magnetico.

 

tartaruga-logogenesi

 

Italo Pentimalli, autore del Best Seller
“Il potere del cervello quantico”,
in un suo video,
esordisce con la domanda:
il Campo energetico esiste veramente?

Naturalmente le argomentazioni che porta
conducono ad una risposta affermativa,
suggerita con gentile
e sapiente determinazione
in modo che il lettore, con curiosità,
sia portato a entrare
in questo ordine di idee,
senza forzatura alcuna
ma seguendo un ragionamento logico
che condivido in pieno.

Nel video si fa riferimento
alla capacità della tartaruga marina
di orientarsi grazie al campo magnetico.

La tartaruga, infatti, una volta adulta,
depone le uova nella spiaggia in cui è nata.

Un richiamo primordiale al luogo natale.

La morbidezza della sabbia,
la giusta temperatura,
l’assenza di predatori
e il suo istinto naturale,
determinano questa scelta di ritorno.

La domanda è:
come fa la tartaruga a ritrovare esattamente
la spiaggia in cui è nata?
Come fa a riconoscerla dopo aver percorso,
nelle sue migrazioni,
migliaia e migliaia di chilometri?

Uno studio, condotto da due autorevoli biologi
Brothers e Lohmann, pubblicato su “Current Biology”
è riuscito a dare una risposta.

I due ricercatori hanno monitorato
gli spostamenti delle tartarughe
nell’arco di circa 19 anni
lungo le coste della Florida.

Hanno così confermato che la tartaruga,
grazie al suo sistema sensoriale,
è connessa al campo magnetico
del luogo di nascita
ed è in grado di riconoscerlo e di raggiungerlo
anche percorrendo grandi distanze.

Non solo.

Gli studiosi hanno dimostrato che
i diversi luoghi di nidificazione,
nel corso degli anni,
si sono gradualmente spostati
in armonia con il lento cambiamento
del campo magnetico terrestre.

Quindi, la tartaruga,
riconosce il luogo natale
decifrando una frequenza.
Nulla di visivo, olfattivo o tattile
ma un semplice segnale vibrazionale.

Nel cervello della tartaruga esiste quindi
un misterioso sensore percettivo
in connessione con il magnetismo terrestre.

Di conseguenza, Italo Pentimalli
giunge alla conclusione che
il campo magnetico
esiste ed è anche riconoscibile.

Addirittura è chiaramente visibile,
come un’aura.

Il campo magnetico
a livello di sensazione, di percezione,
avvicina o allontana le persone,
le azioni, le cose.
Questo fenomeno accade
nei fatti della vita quotidiana,
nelle relazioni,
nel perseguimento dei nostri obiettivi
e, aggiungo io,
nella costruzione scientifica del sogno.

Entriamo ora nel dominio Logogenesi.

Il simbolo
creato in virtù dei codici della Logogenesi

possiede un’aura misurabile?

Il simbolo esercita attrazione magnetica?

Il simbolo vero,
forgiato nell’allineamento dei dodici codici,
si connette a livello inconscio
con la parte più profonda
della mente e del cuore di chi lo osserva?

Se questo è vero,
in quanti decimi di secondo
percepiamo l’aura benefica del simbolo?

Da quale distanza?

Con quale rapidità?
(Test della galleria del vento.)

E infine…

Abbiamo bisogno di una conoscenza,
di una particolare formazione
oppure la forza magnetica del vero Simbolo
arriva al cuore e alla mente di ogni persona,
così come il segnale magnetico
giunge per istinto alla tartaruga?

Sergio Bianco #logogenesi

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