Spirale e primo marchio alla scuola elementare Watson.
Il fascino della spirale
ha origine, per me,
nello scorso millennio,
in prima elementare.
La spirale era l’anima del cancellino.
Il cancellino è una striscia di feltro grigio
mm 600x25x5 circa
arrotolata su se stessa in modo concentrico.
Nel tempo della ricreazione
si cancellava la lavagna
dalle scritte tracciate col gesso.
Si formava quindi un estratto
di presunta cultura in polvere
che il cancellino raccoglieva e concentrava
nel segno unico.
La polvere gessata bianca,
poteva contenere informazioni primordiali
di numeri e lettere…
Quindi si scagliava il cancellino impregnato
sul cuore del grembiule nero del compagno
generando, bianco su nero,
un segno ipnotico inconfondibile,
un passaparola culturale,
un imprinting memorabile come un MEME.
In prima elementare,
dopo battaglie epiche,
ho quindi scoperto
la forza simbolica della spirale.
La timbratura e il caso sincronico
determinavano il verso poetico
della spirale stessa:
orario o antiorario.
La timbratura del cancellino,
oltre a essere il segno del vortice,
era il preludio al mondo del sigillo,
la matrice del potere.
Tre anni dopo, in quarta elementare,
ho creato il mio primo marchio:
la stella della squadra di calcio
della mia classe.
La scuola elementare Watson
è stata la mia università il cui motto è:
“Se non c’è, inventala”.
Prima però è stato necessario
forgiare le solide basi
attraverso l’arte del gioco,
grazie alla famiglia,
ai miei inseparabili amici,
ad una inclinazione naturale
e grazie alla professionalità impagabile
delle Poppins altamente specializzate.