Simbologia della trottola. Quando il viaggio è stare fermi.
La trottola,
composta da un insieme
di legni rari e pregiati
torniti ad arte,
esprime il fascino del movimento
ma solo nella presenza immobile
se ne rivela l’essenza.
Le trottole di Luciano Molinari
sono composte da diversi tipi di legno.
Nel suo laboratorio se ne contano
più di duecentocinquanta.
Eccone alcuni.
Abete di Sytka, Acacia di Costantinopoli,
Acero americano, Agrifoglio, Albicocco,
Arancio, Betulla, Blackwood, Cedro del Libano,
Cirmolo, Ebano africano, Frassino olivato,
Ginkgo, Jacaranda, Magnolia, Mogano Khaya,
Olivo, Olmo, Palissandro del Madagascar,
Pesco, Pioppo, Platano, Pruno selvatico,
Quercia australiana, Robinia, Sequoia,
Sicomoro, Tasso, Tuia dell’Atlante,
Wengè, Zebrano…
Una mirabile varietà di colori, sentori,
sfumature e variazioni materiche.
Luciano Molinari
riconosce le essenze a occhi chiusi.
Egli interpone
i differenti legni con sapienza
dando vita, con una accurata tornitura,
a una preziosa serie di trottole da collezione.
Paradossalmente, nella trottola,
la velocità del movimento vorticoso
annulla ogni particolare distintivo.
È la fermezza
che fa comprendere l’essenza.
In senso più ampio,
mi piace pensare
che questa fermezza,
connessa alla riflessione e alla calma,
ti permetta, a volte,
di scoprire particolari profondi:
i veri Simboli celati
e presenti nella Natura,
nei gesti primordiali
e nei fenomeni quotidiani.
Non sempre il viaggio è volare.
Ci sono dinamiche differenti,
dinamiche genuine, a chilometro zero,
che generano il fascino dell’eccezione.
Quando il viaggio è restare.
Sergio Bianco
Logogenesi.