Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Sì come Sintesi. Due lettere contro quindici per dire Sì

 

si-sintesi-logogenesi

 

In origine,
c’era un tempo in cui i jeans
si strappavano in modo naturale,
salendo sull’albero,
rotolandosi nei prati,
coltivando pomodori,
con gli attributi maschili o femminili
inseriti nel jeans stesso.
Il buco, quindi,
aveva un’anima complice
in virtù dello spirito libero
che lo aveva generato.

In quel tempo lontano,
la risposta affermativa
era formata da due lettere:
una consonante e una vocale:
SI.

L’assioma degli sposi.

Paradossalmente,
oggi, in questo tempo
in cui manca il tempo
e tutto deve essere ridotto al minimo,
compresa l’attenzione,
la risposta affermativa più semplice
è diventata di 15 lettere:
assolutamente sì.

Assoluto è una realtà
che non dipende da niente e nessuno.
L’assoluto non ha limiti.
È quindi un peccato,
nella mia visione,
sprecare questa parola così profonda
per rispondere a quesiti futili
e privi di importanza.

È una questione
di linguaggio di massa
nel quale non riscontri
alcuna ricerca personale,
originalità o invenzione.
Queste 15 lettere,
pronunciate fuori luogo,
sono prolisse e fastidiose.

Sono imbarazzanti
come mani grassocce,
inallenate e inanellate
che imitano in modo rozzo
le virgolette
anaspando nell’aria
ad evocare un segno che invece,
sulla carta,
è chiaro, leggero e gentile.

Il quarto codice della Logogenesi
è la sintesi.

Sintesi significa
nessuna mancanza
e nessun eccesso.

La forza del Logo è determinata
dalla sua chiarezza espressiva
unita alla capacità di raccontare
in una frazione di secondo
lo spirito dell’Impresa.

Il Logo sfreccia
in autostrada sui teloni di un camion.
Va in onda, per pochi istanti,
in uno spot televisivo.
Si appunta con orgoglio sulla giacca,
sul cuore,
in forma di prezioso distintivo.
Appare come icona
nella barra di ricerca del portatile.
È impresso nell’acciaio,
nel cuoio, nel legno,
nella carta e, soprattutto,
nella mente delle persone
che lo percepiscono al volo,
magari per la prima volta.

Ogni aspetto frivolo,
superfluo e decorativo
è quindi eliminato,
da quindici a due,
fino ad arrivare all’essenza,
alla bellezza della forma pura.

La sintesi è il respiro,
l’equilibrio perfetto
di tutte le informazioni
grafiche, psicologiche ed emotive.

Nulla di più e nulla di meno.
Non plus ultra.

Si.

Sergio Bianco, #logogenesi

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