Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Schema di costruzione dello struzzo infranto

 

 

La mia preziosa compagna
ha scattato questa foto dal terrazzo di casa.
La foto è pura, naturale, vera:
nessun ritocco.
La vista su un mare di alberi
offre infiniti vantaggi.
Se segui con gli occhi
le spirali logaritmiche del falco
ti ritrovi a volare.
Se contempli alberibelli
e accetti i consigli del sole,
puoi scegliere di attenderlo a Paraggi
come se fosse l’amore della tua vita
che appare alla porta degli arrivi
dopo un volo lontano.
Invece, se cerchi il tramonto,
puoi concentrarti sulla creazione di un simbolo
o sulla scrittura di un testo come questo,
per ore, ore ed ore,
per poi scendere in spiaggia a Camogli
dove ti aspetta una canoa
con la prua rivolta verso Cala dell’oro,
baia che custodisce il più raro dei tesori:
il silenzio.
A casa e anche nella nostra casa interiore,
quello che manca è a portata di mano
generando il perfetto equilibrio
tra avere ed essere
e la giusta concentrazione
tra natura, tranquillità,
movimento e impulso creativo.
Il cavallo che galoppa
ha una criniera di foglie,
stille di sudore di rugiada,
briglie sciolte di rami d’ulivo,
zoccoli di legno
e si nutre di vento.
Il mago che agisce dentro me
lo ha visto in modo distinto
impennarsi come il cavallo di Zorro
per poi conquistare
il mimetismo della macchia
confondendosi in essa,
nei suoi colori e suoni.
Il mago che agisce è l’immaginazione,
(in me mago agere)
una virtù che polverizza ogni stupefacente
e che è disponibile, gratuitamente,
dentro ognuno di noi.

Nel bestiario contemporaneo
risalta tristemente
la figura dello struzzo con scarpe firmate,
orologio d’oro alla caviglia,
tatuaggi depotenzianti sulle zampe
e testa sepolta dentro lo schermo piatto.
Per gli struzzi del pianeta,
per i loro genitori artefici del grande uovo,
per i loro insegnanti e antinsegnanti,
per i loro nonni spaesati
e per i loro amici e follower falsi o veri
ho una notizia bellissima
che spiega perché io sia così ottimista
nei confronti degli esseri umani e del futuro.
Il mio ottimismo deriva dai tempi differenti.

Lo schema di costruzione dello struzzo,
infatti, ha tempi molto lunghi,
arriva fino a mezzo secolo
ma si infrange in mezzo secondo.

Per generare un essere insensibile, arido,
conforme alle regole imposte,
violato nel proprio dna e triste nell’animo
occorre un lungo, paziente e meticoloso lavoro
di anni e anni nei quali l’essere umano,
in modo lento e progressivo,
tempestato di paura, violenza e pessimismo
raggiunge il suo pieno torpore,
la totale incrostazione della ghiandola pineale
e della propria anima.
Ma basta mezzo secondo
per infrangere lo schema di costruzione dello struzzo.
Basta un solo impercettibile battito del cuore,
un inconveniente improvviso,
una mancanza di connessione,
un errore di sistema
oppure un fugace istante
nel quale ti illudi di aver visto,
sentito o percepito un destriero verde
galoppare in un mare di alberi…
Ebbene si, in quel mezzo secondo,
lo schema dello struzzo si infrange,
la disincrostazione avviene,
esci dal girone infernale
e torni riveder le stelle,
riscopri la tua parte divina,
ritrovi la tua anima
e nulla, nulla, nulla
ti potrà far regredire
alla distorta dimensione di prima.

Sergio Bianco #logogenesi

 

Un pensiero riguardo “Schema di costruzione dello struzzo infranto”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Basta un attimo di consapevolezza per infrangere le catene della conformità e riscoprire l’anima.

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