Room N 237. Odissea nello Spazio o sulla terra?
Nel film 2001 Odissea nello Spazio,
diretto da Stanley Kubrick,
il comandante dell’astronave
si collega con il pianeta Terra,
con la sua casa e, in particolare,
con la sua bambina
che in quel momento sta giocando.
Le parla e la vede su uno schermo,
in connessione tipo skype, per intenderci,
e le augura buon compleanno.
Oggi sembra una banalità, vero?
Mica tanto se consideriamo che
quel genio di Kubrick
ha girato questo film nel 1968.
Viene quindi da pensare
che Kubrick sia stato un visionario,
un pioniere del futuro,
oppure viene il sospetto
che egli fosse a conoscenza di tecnologie
non ancora rivelate all’umanità.
L’umanità.
Quando l’umanità si è sentita unita?
Magari quando ha guardato
oltre certi confini.
Mi viene subito in mente la missione Apollo 11.
Il 20 luglio 1969 è una data memorabile.
Ero un bambino e, tutti insieme,
col fiato sospeso, abbiamo assistito
allo sbarco del primo uomo sulla luna.
Il piede di Armstrong
che lascia la sua impronta sul suolo lunare,
il cielo nero, la bandiera…
Un piccolo passo per l’uomo,
un grande passo per l’umanità.
Mi piace pensare che gli americani
siano stati effettivamente sulla luna.
Alcuni sono propensi a credere
che sia stato Kubrick,
negli studi contrassegnati dal numero 237,
a girare la scena dell’allunaggio
che tutti hanno ritenuto come vera.
Era necessario, se questa ipotesi è reale,
dare agli occhi del mondo
la testimonianza-simbolo,
l’icona della riuscita dell’impresa compiuta
senza correre il rischio dell’improvvisazione.
Il video-simbolo
contiene infatti gli elementi sintetici
chiari, elementari e necessari.
Nulla di più e nulla di meno.
Il segreto
è l’undicesimo codice della Logogenesi.
Dopo il segreto c’è il codice del racconto.
Nel Metodo Logogenesi,
il segreto è l’immagine doppia,
la chiave di lettura nascosta,
la duplice interpretazione
della parola o del segno.
Il segreto non è immediatamente percepibile
e viene svelato raccontandolo
nella sua ingegnosa costruzione.
Infatti l’anima del segreto
si manifesta nella sua rivelazione.
Questo accade nel mondo dei Simboli.
Nella vita, invece,
il segreto ha un peso ben diverso.
Peso, in questo caso, è la parola perfetta.
Kubrick, nel film Shining, girato nel 1980,
effettua le opportune varianti
al testo originale del libro di Stephen King.
Nel film, il bambino
col maglione ricamato Apollo 11,
compie, con il suo triciclo, il percorso metaforico
ai piani superiori della conoscenza.
Il bimbo col triciclo percorre una mappa
fino a fermarsi all’ingresso della stanza
contrassegnata così:
ROOM N 237.
Nel libro originale di Stephen King
il numero di stanza è diverso.
Kubrick compone quindi una sorta di anagramma.
ROOM N – MOON 237.
Il codice del segreto
contiene l’irresistibile impulso di svelarlo,
ammesso che sia possibile farlo,
anche in modo criptico.
Oppure può essere accaduto l’esatto contrario:
Kubrik ha voluto creare ambiguità e mistero
per alimentare il mito personale.
Un modo inquieto di navigare
senza mai sentirsi spiritualmente a casa.
Kubrick è scomparso nel 1999.
Due anni prima del limite temporale
che aveva immaginato come numero simbolico.
Odisseo, Nome omerico di Ulisse,
significa colui che è odiato dai nemici.
È questa, nella mia visione,
la vera odissea di Kubrick.
Odissea ai confini tra la terra e la luna.