Pin-occhio. L’occhio della ghiandola pineale.
“Le avventure di Pinocchio,
storia di un burattino”
è un romanzo scritto da Carlo Collodi
nel 1881, anno palindromo.
Pinocchio presenta
almeno due livelli di lettura.
Il livello superficiale è la storia
che molti bambini conoscono
e che raccontano ai loro bambini
e ai bambini dei loro bambini.
Il livello profondo, invece,
evoca la trasformazione dell’essere
a scoprire la parte divina,
più o meno incrostata,
ma comunque presente in ognuno di noi.
Il passaggio alchemico dal piombo all’oro.
Dal pino-albero deriva la pigna.
La pigna ricorda e rappresenta
la ghiandola pineale,
inserita al centro del nostro cervello
e definita “il terzo occhio”.
Il Nome prescelto da Collodi, Pin-occhio,
significa quindi “terzo occhio”,
l’occhio della ghiandola pineale.
Tale ghiandola è il portale del Sogno,
poiché si attiva nel buio della notte,
come dimostrato da evidenze scientifiche,
consentendo alle rare persone
coscienti e consapevoli,
di esplorare in modo naturale
altre dimensioni.
Per questo motivo
la pigna è il Simbolo del potere.
Essa è presente in Vaticano, ad esempio,
sotto forma di grande scultura bronzea
ed è presente nello scettro del Pontefice.
La pigna è presente nella forma delle torri
del tempio di Angkor.
La pigna è presente nell’antico Egitto,
sempre connessa ai massimi segni di autorità.
La pigna è presente negli scettri del comando
di antiche divinità sumere
venute sul nostro pianeta
da altre dimensioni,
così come ipotizzano gli studi
di esperti ricercatori.
Il burattino Pinocchio, quindi,
è l’essere umano in senso ampio,
con i suoi fili, i sui legami,
i suoi limiti e le sue costrizioni.
Geppetto è l’artigiano visionario
che con il suo lavoro e le sue mani
innesca la realizzazione
e la costruzione scientifica del sogno.
La fata rappresenta
le forze angeliche superiori
che si nutrono di amore e bellezza.
Il grillo è la coscienza.
Tutti i personaggi
e gli eventi del romanzo,
le tentazioni “gratta e vinci”
del paese dei balocchi,
sono facilmente collegati al mondo reale
e ad un significato superiore
fino ad arrivare
al gesto d’amore e di coraggio
(agire con il cuore)
che porta Pinocchio
a superare la paura,
a rischiare la vita mediocre da burattino
per ritrovare finalmente la vita vera.
Dal buio della pancia della balena
alla luce.
Il fulcro visivo di questo articolo,
ancora una volta, è l’occhio.
L’occhio è al centro dell’immagine,
all’incrocio delle diagonali.
La VISIONE raggiunge il pieno
della propria potenzialità
quando viene posizionata al centro
del nostro schema comportamentale
e della nostra vita.
Visione e valori allineati nel segno unico.
Sergio Bianco #logogenesi
Trovo assolutamente tutto in linea col mio sentire e la percezione che ricevo da anni nella mia vita