PHARBENSIA APOTEOSI. Il presidio personale della salute.
La PHARBENSÍA
è un luogo di cura unico nell’universo.
È il presidio della salute
costruito su misura
per l’unico e sacro Paziente accreditato
che ottiene quindi un ascolto comprensivo
e diretto con il proprio Dottore,
un trattamento personale mirato
e la soluzione per qualsiasi anomalia
del corpo e dello spirito.
La soluzione fornita
ha sempre lo stesso nome: apoteosi.
Sergio, artigiano del Simbolo,
come tutti gli esseri consapevoli,
ha la sua personale PHARBENSÍA
a completa disposizione
in qualsiasi ora del giorno e della notte.
Nell’anno 2024, la PHARBENSÍA di Sergio
si trova sul pianeta Terra, in Italia,
in provincia di Genova, a Nervi,
nel viale che conduce alla stazione del treno.
L’esterno della PHARBENSÍA
appare come una villa,
nobile e decaduta, di due piani,
circondata da un piccolo giardino incolto.
La villa sembra disabitata ma non è così:
l’apparenza, a volte, inganna.
Il cancello d’ingresso è in ferro imbattibile,
sontuoso e potente ma non si entra da lì.
A fianco del cancello, sulla destra,
ci sono due inferriate verticali
in gomma nera,
del tutto simili alle barre di ferro.
Al passaggio della persona si deformano,
come una mentalità elastica,
e puoi entrare.
Superando alcune erbacce e qualche rovo,
si giunge alla porta girevole in vetro e legno,
come quella dei grandi alberghi di una volta.
La porta girevole si sblocca
dopo aver digitato il codice di accesso:
un palindromo di 25 lettere.
Varcata la porta girevole
si entra in un ambiente unico:
architettura contemporanea, pulizia impeccabile,
ordine assoluto, ambiente insonorizzato.
Al primo accesso puoi scegliere il tuo colore
e la tua musica preferita, frequenza 432,
che viene memorizzata
e si diffonde in modo avvolgente
e quasi impercettibile nel circostante.
L’interno spazia dal pavimento fino al tetto,
senza piani intermedi.
La base, senza rispettare
l’architettura esterna della villa,
è un poligono regolare di dodici lati.
Tale dodecagono misura un diametro
circoscritto di 8 metri.
Non ci sono mobili, poltrone
e nessun altro complemento di arredo.
Le dodici pareti, alte 8 metri,
si ergono da terra a tetto.
Ogni parete
presenta ripiani fitti e lineari
in cui risaltano miniature quadrate
disposte con ordine compatto e cadenzato
come gioielli incastonati.
Ogni parete è servita
da una scala a pioli verticale,
munita di un piolo unico,
posizionato in basso.
In corrispondenza della porta d’ingresso girevole,
la parete poligonale,
che corrisponde al lato SEI,
è di colore unico,
scelto personalmente in origine
ed è priva di ripiani.
Al centro della stanza, nel pavimento di marmo,
c’è un intarsio marmoreo circolare,
diametro 3 metri,
in cui è rappresentato
il Simbolo della PHARBENSÍA:
tre croci ruotate a 30 gradi,
a formare una sorta di asterisco.
La linea verticale e la linea orizzontale
di ogni croce risultano uguali.
Si forma quindi un segno circolare che,
come un orologio,
rivela le 12 tacche del quadrante del tempo.
Al centro della stanza,
e quindi al centro del Simbolo,
si erge una esile colonna quadrata
alta cm 120 da terra.
La sezione della colonna misura cm 18×18.
Nella parte superiore della colonna quadrata
appare una scacchiera
composta da 25 quadrati disposti su 5 righe uguali.
Il quadrato centrale è vuoto.
Un vetro trasparente 3 metri x 3
separa a metà la parte inferiore
dalla parte superiore del Simbolo.
La divisione in vetro
lascia uno spazio aperto
in corrispondenza della colonna quadrata.
L’ambiente presenta quindi
una forma regolare, geometrica,
ed estremamente rassicurante
poiché fondata sulla simmetria.
Sergio, Artigiano del Simbolo,
si posiziona in piedi
nella metà del Simbolo
più vicina alla porta d’ingresso.
Di fronte a lui,
oltre il vetro divisorio,
si riflette la figura corrispondente:
il Dottor Sergio,
uguale nell’aspetto al sacro Paziente
ma vestito con impeccabile camice bianco.
Il Dottor Sergio lo accoglie con gentilezza,
gli dedica la dovuta attenzione
ma non impiega tempo oltre il necessario.
Il tempo, nella vita unica e irripetibile
di ciascun essere, è prezioso.
Il Dottor Sergio
conosce il potere di PHARBENSÍA
e dell’apoteosi creata su misura
per il sacro Paziente.
Attende solo la sua richiesta.
L’Artigiano Sergio
si concentra sulla precisione delle parole
e la formula in questi termini:
“Scelgo che ogni vena
presente nella mia gamba destra
sia perfettamente normale e funzionante
garantendo, in questa evoluzione,
la salute e il benessere generale
del mio corpo e dello spirito.
Grazie.
Il Dottor Sergio ascolta con attenzione,
quindi si allontana
dall’intarsio simbolico circolare
e si dirige alla base
di un determinato lato del dodecagono.
Monta sul primo scalino e il piolo unico,
con un sistema automatizzato,
sicuro e silenzioso,
lo porta a salire su,
fino a raggiungere
uno dei ripiani più alti:
quello prescelto.
Il Dottor Sergio
prende con cura una boccetta di cristallo
di forma cubica, lato mm 35.
Poi ritorna alla postazione originale
e inserisce il piccolo cubo
al centro della scacchiera.
L’apoteosi è servita.
L’Artigiano Sergio
prende la boccetta di cristallo tra le dita.
Una leggera pressione,
esercitata sui lati opposti del cubo,
fa scattare il coperchio
che si apre con suono memorabile.
L’Artigiano Sergio
porta indietro il diaframma
ed aspira profondamente
il contenuto aereo dell’apoteosi
facendolo arrivare in alto,
fino alla parte posteriore del cervello,
dove alberga la ghiandola pineale.
Cosi è.
Grazie.
Così è, conferma il Dottor Sergio.
Grazie.
Tutto avviene nell’istante sincronico.
Nel qui e ora
la perfetta normalità si manifesta.
Così è.
Grazie.
Il colore preferito è nel lato SEI.
Prima di uscire dalla PHARBENSÍA,
su una piccola targa di ottone,
avvitata con due viti a stella
sul legno interno della porta girevole,
appare questa incisione:
LA NORMALITA’ È IL MIRACOLO.
Sergio Bianco Febbraio 2024.
In un mondo in cui la polarità yin e yang consente di sperimentare l’amore attraverso il suo contrario, il positivo attraverso il negativo, la sensazione del freddo solo dopo aver sentito il caldo, la luce solo conoscendo il buio, il benessere solo dopo aver provato il dolore, Sergio trova lo stato ideale nell’apolarità: una dimensione quantistica dove il miracolo è presente nel qui ed ora quotidiano.
Dopo il guardiano del Farò
Il Far ben sia
Prima volta che sono a Nervi ci entro
probabilmente esco a Gioiosa…
Geniale!
In effetti è geniale visto che funziona esattamente così.