Percezione del rallenty e accelerazione del tempo.
Consideriamo due clessidre.
La prima , costruita ad Amburgo nel 1992,
ha un’altezza di 24 millimetri.
È la clessidra più piccola del mondo.
Quando la capovolgi,
termina il suo ciclo in 5 secondi.
In Giappone, al Museo della sabbia di Nima,
si trova una clessidra alta sei metri.
Come grandezza è la terza nel mondo
e compie il suo ciclo in un anno.
Le due clessidre, al loro interno,
hanno singoli granelli materici
che scorrono verso l’unica e illusoria uscita,
obbedendo alla legge di gravità.
Le due clessidre hanno in comune il limite del tempo,
la presenza del futuro nella sfera superiore,
del passato nella sfera inferiore
e del presente, fermo e mutevole, posizionato al centro,
nel diaframma di separazione del Qui e Ora.
Mi dici l’ora?
Qui.
Grazie.
Se consideriamo un gruppo di spettatori
che escono dal cinema,
essi impiegano un tempo variabile
per liberare la sala.
Dipende dal film, dai commenti,
da una stringa teoricamente slacciata,
da un cappello dimenticato.
dall’impulso di un bacio,
dalla curiosità di sapere il titolo
di una certa musica
e da infinite altre variabili…
Ogni persona è un granello materico
che fluisce verso l’uscita
con tempo e modalità differenti.
Diversamente,
la clessidra rispetta un tempo costante:
5 secondi.
Puoi capovolgerla di giorno,
di notte,
con la luna piena,
mentre il mare è in tempesta…
le particelle materiche
scenderanno sempre nello stesso tempo:
5 secondi.
Esiste quindi un ordine e un caos.
Caos è anagramma di caso.
Per questo motivo,
nella ricerca del Metodo Logogenesi,
amo l’inconveniente che si manifesta,
l’anticipo o il ritardo
che innesca il caso sincronico.
Pertanto, osservo con rispetto
ogni forma di imprevedibile ed errante variazione
derivante dalla natura umana
che a volte accelera
e a volte rallenta artisticamente
la percezione dello scorrere del tempo.