L’ombelico del mondo nella visione prospettica.
Cuzco, la capitale dell’impero Inca
significa letteralmente (Qusqu)
“ombelico del mondo”.
Il Nome conferisce a quel luogo
una forza ancestrale d’origine
concentrata in un nodo senza tempo.
Un nodo indelebile
che non può essere dimenticato né sciolto.
Microcosmo e macrocosmo
sono presenti, idealmente, nell’ombelico,
termine connesso
alla madre generatrice
e alla madre Terra intesa come Natura.
Jovanotti, nell’album “Lorenzo” del 1996,
canta “l’ombelico del mondo”.
Lo descrive come
“il pozzo dell’immaginazione,
la danza tribale dei popoli uniti,
il punto in cui risali dentro te stesso
fino alle sorgenti del respiro.”
Jan Vredeman de Vries,
architetto e disegnatore fiammingo
(1527-1607)
ha creato una serie memorabile di tavole
sull’arte della prospettiva.
Questi disegni, di precisione assoluta,
contengono e svelano le regole matematiche
utili a determinare, su foglio piano,
lo sviluppo volumetrico e profondo
di ambienti sconfinati.
Il senso tridimensionale esplode
nel contrasto tratteggiato di luci e di ombre.
Le ombre si disegnano quindi
in modo logico, razionale,
seguendo le regole e i codici
di una precisa teoria.
Nel disegno di Vredeman de Vries,
la griglia della prospettiva centrale
genera il focus:
il punto in cui
si concentrano sguardo e attenzione.
Nel Metodo Logogenesi,
la determinazione del fulcro visivo
è imprescindibile
per forgiare simboli equilibrati,
attrattivamente magnetici
e di impatto carismatico.
Per spiegare meglio
le vele o le ali di questo concetto,
prima di mangiarmelo,
ho posizionato un mandarino,
colto da un albero che ho piantato,
al centro della prospettiva di Jan.
Il risalto del frutto arancione
fa da cornice al vero fulcro visivo
dell’immagine naturalmente elaborata.
La regola del gioco è la solita:
appoggiare oggetti su libri aperti
fotografando senza ritocco.
Il fulcro visivo
è il punto centrale del frutto,
il principio dell’innesto
che lo unisce al ramo dell’albero.
Ho potenziato quel punto
facendolo coincidere
con le diagonali della foto.
Quel punto,
fulcro visivo del mandarino,
è l’ombelico del mondo.
Sergio Bianco, Logogenesi