Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Morte e a-mors. Il Metodo Logogenesi e la visione eterna.

 

essere-soli

 

Il Simbolo Yin-Yang rappresenta,
in modo mirabile,
i fenomeni della vita e oltre.

È un cerchio equamente diviso tra bianco e nero:
nello spazio nero, c’è un punto bianco
equilibrato perfettamente da un punto nero
inserito nello spazio bianco.

Sembra di ascoltare “Emozioni”
di Mogol-Battisti:
” e sdraiarsi felici sopra l’erba
ad ascoltare un sottile dispiacere”.
Lo spazio bianco, in questo senso,
si mette in ascolto del punto nero.

Positivo e negativo si compenetrano
come tutte le forze aggregatrici
e disgregatrici presenti in Natura.

Nel Simbolo Yin-Yang
è racchiuso quindi il mistero
e il segreto della morte.
L’amore, a-mors, assenza di morte,
è il suo contrario,
come una spirale
che gira in senso antiorario,
verso la crescita, lo sviluppo e la vita.

Il dolore che la morte provoca,
e anche il doveroso rispetto temporale del lutto,
si contrappone, in alcuni casi,
alla sua spietata utilità,
che si manifesta quando la morte
genera forze fresche,
nuova energia,
nuovi cicli naturali e fisiologici
e crea i germogli alchemici della viriditas.

Mi piace pensare che, tra nero e bianco,
esista la necessità di essere soli.
Soli splendenti.
Soli prima di essere con altri
e poi, soltanto poi, con tutto  e con tutti.
(uni-verso)

Il capolavoro della vita, unica e irripetibile
può essere compiuto tenendo ben presente
il fattore tempo,
questa variabile sconosciuta
entro la quale occorre agire con determinazione.

La clessidra viene girata alla nostra nascita
e, per fortuna,
è una clessidra di vetro NON trasparente:
un vetro a specchio che non consente di vedere
la sabbia vitale ancora disponibile.

In questa incertezza
e in questo equilibrio di granelli sospesi,
è racchiusa la bellezza di ogni semplice gesto.

Logogenesi, se non tenesse conto della morte,
del limite, del fine e della fine,
sarebbe un Metodo effimero e inutile.
Il marchio d’Impresa è un segno che va oltre la vita:
la visione eterna è la nostra salvezza.

Ti amerò per sempre.

Sarò sempre con te.

Come potrebbe essere diverso da così?
Il cielo stellato
ci mostra microscopici e impotenti
di fronte alla vastità.

Ci mostra microscopici
finché non capovolgiamo il cannocchiale
e lo puntiamo sull’universo interiore,
altrettanto vasto, profondo e misterioso.

Microcosmo e macrocosmo
si manifestano in modo analogo.

La morte è connessa alla vita
e la vita è connessa alla luce.
La morte , quindi,
potrebbe anche non fare male,
se riusciamo a comprenderla
con l’amore (a-mors) e a connetterla,
nei piccoli e semplici gesti di ogni giorno,
con lo splendore della luce.

 

Sergio Bianco #logogenesi
Scritto il 25 settembre 2018
nella spiaggia di Camogli,
prima di tuffarmi in mare
in una splendida giornata di sole…

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