Modigliani. Venti miliardi per un disegno per bere.
Ho tra le mani un libro autorevole:
il catalogo ragionato di Modigliani
di Christian Parisot.
Lo apro e, tra le pagine,
trovo un ritaglio di giornale
scritto da Adriana Grippiolo
per Eventi d’Arte.
” Si sedeva
sulle poltroncine consumate
de “La Coupole”
dava un’occhiata ai clienti,
schizzava veloce un ritratto.
Sui foglietti, venti, trenta in un’ora.
Scriveva “dessin a boire”,
disegno per bere.
Li regalava,
molti davano in cambio
a Modigliani 5 franchi
o un bicchiere di assenzio.
Poi stracciavano il foglietto
appena fuori dal caffè.
Siamo a Parigi tra il 1907 e il 1910.
Novant’anni dopo,
nel giugno del 1955
alla Christie’s di Londra,
uno di questi disegni
veniva aggiudicato
al prezzo record
di venti miliardi di lire.”
All’interno del libro di Modì,
trovo anche
uno schizzo scarabocchiato
di mio figlio Francesco
tracciato su carta arancione,
intitolato “Portrait de Madame”.
La carta arancione
è quella usata per le bozze del libro
“La forza della non gravità”.
Quindi Francesco, classe 1991,
all’epoca aveva circa 10 anni.
Aveva già compreso,
riguardo a Modigliani,
il senso degli occhi disiridati
e altri particolari.
Domani incontro Francesco
al porto antico di Genova.
Andiamo insieme a
vedere “Viaggio nell’infinito”
il film su Escher di Robin Luz.
Nulla accade per caso.
Siamo noi a decidere il valore
e a conservare ciò che vale:
il ritaglio di un giornale,
lo schizzo di un bambino,
il valore di un dessin a boire
o il valore di un rendez-vous
programmato da tempo
per andare insieme
alla prima di un film.
Parigi ha il suo fascino.
Christie’s ha la sua autorevolezza.
L’investitore vuole la giustificazione.
Insieme si genera il valore illusorio
del prima e del dopo.
E il disegno di Francesco quanto vale?
Quanto vale dopo
che ne ho raccontato la storia?
Il dodicesimo codice della Logogenesi
è il racconto:
la virtù del marchio di diffondersi
attraverso la narrazione.
Sergio Bianco, Logogenesi.