Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Mago Merlino e il Logo della tavola rotonda.

 

Scartabellando
nei registri di corte di Re Artù,
non si capisce che tipo di contratto
avesse Mago Merlino.

Non si sa come fosse inquadrato
e quanto percepissse al mese.

Non si sa nulla
neanche riguardo al suo gufo,
se fosse considerato
un collaboratore volante
o, più semplicemente,
un porta-bacchetta.

Ricompensare Merlino in oro o in piombo
era la stessa cosa, almeno per Lui.
Merlino infatti,
in qualità di Alchimista,
era in grado di trasmutare
la materia grigia in luce aurea.

Allo stesso modo, Merlino,
poteva trasformare
la materia solida in aeriforme
proprio come facciamo noi con l’acqua
che diventa facilmente
vapore acqueo oppure ghiaccio.

Quindi attenzione!
Se lo facevi innervosire
con un ingiustificato ritardo,
Merlino era capace
di vaporizzare l’oro dei forzieri reali,
trasformarlo in nuvola
e depositarlo in Svizzera,
nel Fondo personale del lago di Ginevra.

Merlino non timbrava il cartellino
col suo sigillo di ceralacca
e non aveva orario:
il Mago lo faceva anche di notte,
e in pausa-pranzo.

Re Artù gli aveva concesso in uso
un’ala del castello,
con tanto di torretta panoramica.

Il Mago, a volte,
spariva per giorni e lune
e non si sapeva bene
cosa stesse combinando.

Poi appariva all’improvviso
al cospetto del Re
e, in modo autoritario,
pronunciava il suo assioma:

“Artù, costruisci una tavola rotonda.”

Allora Artù, di fronte a tale parola d’ordine,
smontava il suo tronetto
e comprendeva che il Comunismo
è la più elevata filosofia di vita,
riservata a una elite di persone.

Quanto vale
il consiglio di Mago Merlino?

Quanto vale l’idea
di costruire una tavola rotonda?

Qui non si tratta di magìa,
si tratta di metodologia.
Qui siamo nel dominio Logogenesi,
siamo nell’arte raffinata e ingegnosa
di creare Simboli.

La tavola rotoda nel salone del Re
è un Simbolo di rara potenza.

La regola aurea
dell’autorità regale
viene infranta,
nel nome e nel segno,
per dar vita a un’uguaglianza inaudita
e mai vista prima.

Artù prende la forza di Lancillotto
e Lancillotto il potere del Re.
Riesci a pensare a questa affinità elettiva
applicata alla tua Impresa?

Il Simbolo della tavola rotonda
contiene i dodici codici della Logogenesi.

Il codice dell’idea
(la prima che conquista cuore e mente)

dell’originalità
(segno unico e inconfondibile)

della motivazione
(parità, uguaglianza, unione)

della sintesi
(massima concentrazione)

della chiarezza
(nessun dubbio a riguardo)

della riproducibilità
(un cerchio disegnato col dito sulla sabbia
lo evoca perfettamente)

della coerenza
(con visione e valori)

dell’estetica
(circondarsi di bellezza)

della matematica
(la perfezione del cerchio)

dell’emozione
(creare senzazioni attraverso il segno)

del segreto
(la complicità dell’appartenenza)

e del racconto
(ancora oggi se na parla)

Il libro visualizzato nella foto
è aperto alla pagina intitolata “creare la leggenda”.

Che valore ha il Mago per la tua Impresa?
Quanto vale la sua capacità di creare Simboli ?
E soprattutto,
cosa sei disposto a fare per averlo a tuo fianco?

Sergio Bianco #logogenesi

 

 

Un pensiero riguardo “Mago Merlino e il Logo della tavola rotonda.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Mago Merlino incarna i dodici codici della Logogenesi. Come un alchimista, trasforma l’idea in oro, la materia in simboli. La sua tavola rotonda, essenza di quei codici, unisce potere e uguaglianza nel cerchio perfetto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *