Il mio maglione azzurro e Coco Chanel.
Uno dei miei maglioni preferiti
è di lana, fatto a mano,
colore azzurro intenso
come la carta che fasciava lo zucchero.
È un regalo di Jasmin,
la mia preziosa compagna.
L’ha trovato in un mercatino
e ha pensato a me.
L’altro giorno, lavorando in giardino
col mitico maglione azzurro,
sono rimasto impigliato in un ramo
e si è formato un buco nella manica.
Il buco non ha importanza.
Quello che conta
è ciò che sta intorno al buco.
Allora Jasmin ha preso ago e filo,
facendo grande attenzione
nel cercare il colore giusto.
Non si trovava ma poi è uscito fuori
perchè quello che cerchi,
a volte, è nell’ultimo vagone del treno.
Così ha iniziato a cucire
mentre ero vicino a lei.
Sfioravo con la testa i suoi capelli.
È come se lo avessimo cucito insieme
anche se il filo era nella sue mani.
La cucitura non è perfetta,
invece il maglione azzurro,
con quella cucitura imperfetta,
è perfetto.
Non importa il buco
ma quello che c’è intorno al buco.
Coco Chanel aveva un nonno falegname.
Da bambina viveva in una casa
con grandi armadi e cassettoni di legno
costruiti dal nonno:
si chiamava Joseph Chanel.
Joseph era rispettoso
riguardo alla fede cristiana
e non volle firmare a fuoco
il proprio lavoro con le iniziali JC
per non evocare Jesus Christus.
Scelse così la doppia C.
Quelle iniziali erano lì,
aspettavano al buio, e si illuminavano
quando Coco apriva i cassetti,
quando spalancava le ante per specchiarsi
e gli occhi per sognare,
indossando magari
strane combinazioni di vestiti.
Ogni volta le iniziali del nonno
vedevano una bambina più grande
una ragazza e infine una donna.
Quando Coco Chanel scelse il Simbolo
per la sua Impresa,
la doppia C riflessa a specchio,
sapeva che per lei aveva potere magico.
e rappresentava molto di più
di due semplici lettere intrecciate.
Paradossalmente il numero 5,
la quintessenza,
uno tra i profumi più amati al mondo,
era permeato idealmente
da quel profumo di legno,
e dall’essenza vitale
di essere insieme piccoli e grandi.
È come il buco nel maglione.
Non importa il buco
ma quello che c’è intorno al buco.
Non importano le lettere intrecciate
ma quello che c’è intorno alle lettere.
Così, grazie alla magia delle storie,
grazie al filo azzurro del fiume della vita
che scorre seguendo il flusso del PI greco,
grazie al legame profondo con ciò che è vero,
si forgia il Simbolo dell’Impresa,
creato in virtù dei codici della Logogenesi.
Dall’idea, il primo codice,
fino al racconto, il dodicesimo e ultimo codice:
Visione e Valori concentrati in modo alchemico
nel segno unico.
Il tuo.
Sergio Bianco