Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Logogenesi è un gioco. Il bambino forgia il proprio futuro.

 

 

Quando i bambini giocano lo fanno sul serio.
Se quel giorno sono pirati,
le scatole di cartone diventano il galeone.
Spago e nastro da carrozziere
sono gli attrezzi del carpentiere.
La scopa di saggina è l’albero maestro.
La polena è un peluche in forma di drago.
L’occhio buono del pirata scruta l’orizzonte:
l’arancia posata ad arte in fondo al parquet
è il sole che sorge ai confini del mare.
Il lampadario è uno stormo di gabbiani
tra le nuvole del soffitto.
Il tè freddo versato nella borraccia
è una pinta di rhum.
I tubi portadisegni sono cannoni.
La carta di un giornale aperto,
arrotolata stretta in diagonale
e ripiegata sul fondo, è la sciabola.
Quel cuscino triangolare
è la pinna dello squalo.
La poltrona è quel dannato scoglio che affiora.
Sulla carta stropicciata della focaccia
è disegnata la mappa per arrivare al tesoro:
una scatola da scarpe che si apre come un forziere.
Sembra vuota ma in realtà
la fantasia ha il suo peso
perché è ricolma di monete d’oro.
Il grembiule nero è la bandiera d’assalto
con quel simbolo dell’alta tensione
tracciato a gesso bianco.
Il tatuaggio
fatto col tappo di sughero bruciacchiato
si cancella alla sera col sapone.

Quando i bambini giocano lo fanno sul serio.
Quello che c’è, c’è
e quello che non c’è si inventa.

I bambini entrano ed escono dal loro teatro:
nemici per la pelle,
alla fine si abbracciano
e se qualcuno si fa male:
PUGNO.
Il gioco si interrompe e poi riprende.
PUGNO.
Mi devo soffiare il naso.
PUGNO.
Facciamo merenda?
PUGNO.
Sono arrivati i gemelli:
uno sta con gli inglesi
e l’altro sta con la ciurma.

Quando i bambini giocano lo fanno sul serio.
Giocando il bambino scopre le sue passioni,
scopre il futuro mestiere,
lo spirito dell’Impresa che sarà,
una continuazione immaginata
di quel sacro divertimento,
quel gioco interminabile
orientato verso la luce, la gioia,
la prosperità e il benessere.

Ho creato il primo marchio in quarta elementare.
Fin da bambino ho intuito che la mia direzione,
la mia testa, il mio cuore
mi portavano verso l’invenzione,
la manualità, il disegno,
l’osservazione delle meraviglie della natura,
i suoi simboli da decifrare.

Come una vela dei pirati,
mi sono spiegato o no?
Logogenesi è una cosa seria.
Logogenesi è un gioco.

Sergio Bianco, Logogenesi

2 pensieri riguardo “Logogenesi è un gioco. Il bambino forgia il proprio futuro.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Nella magia del teatro tutto è finto e tutto è vero.

    1. logoadmin ha detto:

      Apprezzo la citazione di Gigi Proietti e i commenti che vanno oltre il testo dell’articolo.

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