Lo spazio temporale e la nascita della rosa dei vini
Il Marchio Pico Maccario
è nato nell’anno duemila.
L’idea e i primi schizzi
sono presenti nel taccuino da viaggio
che girava con me in quell’epoca,
dopo l’incontro
con Pico e Vitaliano Maccario.
L’inseparabile taccuino
ha il compito di bloccare le note,
ovvero le idee
che mi frullano per la testa
prima che decollino via,
utilizzando la stessa misteriosa
pista di atterraggio.
Lo scudo equilatero,
con i tre lati arrotondati,
l’idea del calice,
icona femminile della vita
e la simbologia della rosa
erano tracciate a grandi linee
nelle pagine dei miei appunti.
Nel Metodo Logogenesi
gli schizzi del taccuino
vengono acquisiti con lo scanner
e trasferiti sullo schermo
per essere poi elaborati
in costruzioni vettoriali.
In questa fase
trasformo la traccia artistica,
manuale ed estemporanea,
in linee matematiche
che vengono poi calibrate
fino ad arrivare
alla soluzione giusta.
Non c’è una regola temporale.
A volte il logo
si risolve in settimane,
dopo progressivi studi
che confronto e analizzo
con attenzione
prima di presentare al Cliente
la soluzione unica.
A volte, il Marchio è definito al 99%
e una singola linea, una curvatura,
un dettaglio minimo
richiedono, magari,
ore e ore di messa a punto
prima di giungere al risultato ottimale.
C’è quindi una benefica tensione,
una lieve sofferenza
prima di arrivare alla gioia del risultato.
Ebbene, nella fluidità più assoluta,
quel giorno dell’anno duemila,
la Rosa di Pico Maccario
è nata nel tempo di accendere il fuoco
e far bollire l’acqua per la pasta.
Era il mio turno in cucina.
I ragazzi stavano tornando da scuola.
Lo scudo triangolare con lati stondati
era pronto
così come i piatti in tavola.
Si trattava di disegnare la Rosa
che doveva infrangere
la simmetria dello scudo
riempendo lo spazio inferiore
dell’emblema
come se fosse vino
versato in un calice.
Ebbene,
scrutando l’interno
del pentolone del mago,
nel tempo dell’ebollizione
è nata la Rosa.
La Rosa,
simbolo classico
della prima declinazione.
La Rosa,
segno d’amore e di rinascita.
La Rosa,
vigile presenza nei filari
secondo la tradizione contadina
di rivelare in tempo
eventuali malattie della vite.
La Rosa,
intrecciata nelle corone di Dioniso,
custode dei segreti mai rivelati.
In un temporale minimo,
tra lampo e tuono, è nata la Rosa.
Una sorta di miracolo
che ha visto trasformare l’acqua
in un segno
che rappresenta un vino unico.
Sergio Bianco #logogenesi