Stato libero: i celesti volieri si nutrono del pensiero
Nelle terre dello stato libero
c’è un’amaca
sospesa in posizione strategica.
Mi dondolo e osservo.
Tra un mare di alberi e il cielo
si staglia un ulivo
che ho piantato nel 1989,
quando è nata mia figlia Giulia.
Ad un ramo di questo albero
ho appeso un cilindro di fil di ferro,
nel quale, ogni giorno.
inserisco tre palline di semi
grandi come palle da tennis.
Mi dondolo e penso:
a fine maggio, l’altra notte,
questa mattina, dopo, ora…
A fine maggio
ci sarà la presentazione di un marchio
creato in virtù dei codici della Logogenesi.
Sono tre mesi
che mi dedico a questo progetto
e si avverte nell’aria
la solita palpabile ed elettrizzante attesa
che precede il momento in cui sarà svelato.
È un segno unico,
allineato con i dodici codici
e forgiato con amore e conoscenza.
L’altra notte
ho definito il vettoriale del Simbolo
e l’ho inviato all’incisore
per le prove di stampa su carta e su cuoio.
Questa mattina all’alba
ho nuotato a lungo
ammirando il cielo azzurro
tempestato di piccole nuvole bianche
che cambiavano aspetto e forma
generando esseri o non esseri
senza alcun dilemma.
Dopo l’allenamento settimanale di tennis,
con il maestro Oreste,
ci vuole un attimo di ozio latino.
Ora sono sull’amaca
e guardo i celesti volieri
che si nutrono.
Arrivano a turno, uno alla volta,
beccano rapidamente il cibo
e volano via con un battito d’ali.
Uno spettacolo perpetuo,
sempre uguale, sempre diverso.
Riavvolgendo il filo degli eventi,
ho piantato quell’albero,
ho comprato le palline di semi,
le ho inserite in quel cilindro di filo di ferro,
ho nuotato all’alba,
ho creato un Logo,
ho giocato a tennis
e ora guardo i celesti volieri
che si nutrono del mio pensiero.
Voglio scrivere tutto questo
prima che l’intenzione voli via.
La stato libero è uno stato mentale.
La vita è semplice.
La normalità è il miracolo.
Sergio Bianco, artigiano del Simbolo
#logogenesi
Amore e conoscenza nel segno unico.