Fulcro visivo dall’alto della tour Eiffel.
Il fulcro visivo,
così importante nel Metodo Logogenesi,
si esprime in modi diversi.
Andiamo idealmente a Parigi.
Saliamo in cima alla Tour Eiffel.
La vista dall’alto toglie il respiro.
A questo punto e con questa prospettiva,
è doveroso rivolgere
un pensiero a Paul Planat,
direttore della rivista di architettura
“La Construction moderne”
il quale definì la Torre
«un’impalcatura mostruosa e incompiuta
fatta di sbarre e di ferro angolare,
priva di qualsiasi senso artistico.
Grazie Paul, grazie direttore,
Il mondo, in ogni epoca,
ha sempre avuto bisogno
di visionari acuti come Lei.
Torniamo al fulcro visivo.
Cosa hanno escogitato i francesi
per sottolineare e soddisfare
il loro innato senso di grandezza
e per conferire all’opera massimo valore?
Semplice.
In un piccolo cartello posto alla sommità
hanno evidenziato le distanze chilometriche
dalle principali metropoli del pianeta:
Londra 338 Km,
Roma 1096 Km,
Mosca 2484 Km,
Tokyo 9726 Km…
In questo modo, grazie all’utilizzo
di dati precisi e incontestabili,
hanno posizionato emotivamente
la torre parigina al centro del mondo.
Se i francesi avessero aggiunto nel cartello
la distanza da Giove, Nettuno, Saturno
e altri pianeti,
la tour Eiffel sarebbe risultata giustamente
al centro dell’universo.
Magari si sentiva proprio così,
al centro dell’universo,
l’operaio ritratto in questa foto vertiginosa.
Toccare ferro, in questo caso, porta Fortuna.
La percezione impalpabile del valore in relazione a dati numerici tangibili.