Evoluzione del gioco in mestiere. L’arancia della vita.
La soluzione è il gioco:
cercare di comprendere nei bambini
la naturale inclinazione
in modo che il gioco
si trasformi in mestiere
affinando la passione con la tecnica,
il perfezionamento con la gioia.
Fondere magia e metodologia
vale per qualsiasi Impresa
e per qualsiasi singolo lavoro
svolto dal semplice individuo.
Il cuoco, il giardiniere, il meccanico.
il chirurgo, il muratore.
Il gioco vale per tutti.
Il mestiere che nasce dal gioco
genera un’aura di soddisfazione
per sè stessi e per la comunità:
un benessere contagioso e dilagante.
Quando un termine diventa parola chiave,
entra in rotta di collisione con chi,
intuendo pericolo di risveglio
e conseguente difficoltà di controllo,
cerca di fare confusione,
di togliere purezza,
di inquinare la parola.
Ecco così che GIOCO, ad esempio,
si abbina ad azzardo,
forma di schiavitù
promossa vergognosamente da uno Stato
che , come dice Caparezza, è innocente,
non è responsabile, è irresponsabile:
“Io non sono Stato”.
Oppure si confonde il vero gioco creativo
con quelli fatti solo per essere acquistati
e poi abbandonati come vuoti a perdere.
Nella mia visione
i giochi non si comprano, si inventano.
Partire da bambini è l’ideale
ma non sempre è possibile.
In presenza di persone già formate
sono comunque ottimista.
Anthony De Mello afferma
che ci sono due momenti ideali
per piantare un albero:
Il primo è 20 anni fa
e il secondo è adesso.
Vero.
Il Metodo Logogenesi, in origine,
pone all’Imprenditore domande chiave
per estrarre visione e valori che,
a volte sono limpidi,
altre volte sono incrostati
e difficili da liberare.
È importante quindi
riscoprire la parti più profonde dell’anima
e incanalare l’attività dell’impresa
nel rispetto di queste idee.
Come sarà l’esperienza
di chi viaggia sul mio taxi?
Come posso preparare un caffè
con gentilezza e maestrìa?
Come posso trasformare un muro a secco
in un capolavoro?
Come posso io, semplice spazzino
diventare nell’anima e non solo nel nome
un operatore ecologico illuminato?
A questo punto ci vuole
una spremuta d’arance di Sicilia
della conca d’oro
per scoprire quali sono
le sezioni della nostra esistenza.
Sezioni separate da diaframma sottile
e costituenti la rotondità del frutto.
Riusciremo a trovare l’arancia con 12 spicchi?
In ogni caso occorre guardare dentro.
