Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Dalì e Disney. Le immagini doppie del Destino.

 

Destino-Disney-Dalì

 

“Destino” è un video capolavoro,
di circa 6 minuti,
creato da Salvador Dalì e Walt Disney
nel 1945.

La produzione, sospesa per la guerra
e dimenticata per lungo tempo,
è stata ripresa e portata a termine nel 2003,
in armonia con la fatalità del titolo.

“Destino” è un video onirico
basato sul fluire di immagini doppie,
presenti sovente nell’opera pittorica di Dalì.

Le immagini doppie,
ricorrenti anche nel Metodo Logogenesi,
sono espressioni d’ingegno,
di raffinato equilibrio
e racchiudono i codici del segreto,
dell’emozione e del racconto.

Prima di assistere al breve video,
ecco la narrazione del “Destino”…

 

Una danzatrice velata avanza dalle rocce
verso il deserto sabbioso.
Dinnanzi a lei,
si prospetta una scultura triangolare
che imprigiona una figura di pietra,

È Chronos, divinità del Tempo.

Sul cuore della statua c’è un uccello scolpito.
Ai suoi piedi un orologio
e una testa di medusa
che getta acqua in una conchiglia.

Lei chiude gli occhi.
Il tempo-triangolo diventa piccolo.
Lei lo afferra tra le mani
e lo porta sul proprio cuore,
inglobandolo dolcemente.

Una luna con zampe di ragno
si staglia nel cielo.

Il tempo si scioglie.
La figura di Chronos è una maschera.
Lei sta per baciarlo,
scopre l’inganno e fugge via.

Un percorso a spirale serpentina
che procede, in salita,
costellato da misteriose figure Daliniane,
conduce la danzatrice alla sommità.

Occhi indagatori che puntano il dito
le strappano il velo.

La danzatrice si rifugia in una conchiglia
e,  insieme, cadono nel vuoto.

Lei precipita,
in un bulbo oculare accogliente
e, rimbalzando
su cornette telefoniche di bachelite nera,
si ritrova a terra.

Apre gli occhi ed è ancora lì,
nel punto d’origine,
dinnanzi alla scultura triangolare di pietra.

Ha solo sognato quel pindarico volo.

Ora, l’ombra di un campanile
rivela la forma di una campana.

 

Destino-Dal-Disney

 

La danzatrice senza veli, si sovrappone ad essa
creando una corrispondenza perfetta.

Ecco il segreto della doppia immagine.

Luce  e ombra diventano corpo unico.

L’ombra della campana
diventa un abito bianco
che lei indossa, danzando liberamente
con volteggi incantevoli.

Semi di soffione volano in cielo.

Un piccolo sasso in forma di cuore
si stacca dalla scultura di pietra
e genera cerchi concentrici
trasformando la sabbia
in uno specchio d’acqua.

L’uccello di pietra
scolpito sul petto di Chronos
si infrange e libera l’uccello vero che,
dall’interno vivido del corpo, vola via.

Ora, le immagini sono nere e contrastate.

Il tempo-orologio diventa un liquido bianco.

Chronos si libera con fatica
di questa densità molle e vischiosa,
esce dal buio
e ritorna uomo libero, nel colore.

L’uccello si posa sulla mano di Chronos
e la colpisce col becco.

Dalla ferita fuoriescono formiche
che si trasformano in biciclette.
Eleganti silhouette di ciclisti
pedalano con postura eretta,
recando sulla testa bizzarri pani.

La danzatrice
è finalmente dinnanzi a Chronos ma,
mentre i due stanno per avvicinarsi,
mura invalicabili emergono dalla sabbia.

Bastioni di pietra  li separano.

Ora, Lei genera e lancia verso Lui,
uno stormo di rondini dalla gola rossa.

Si apre un varco.

La danzatrice, insieme a una rondine
formano una doppia immagine sorprendente:
un uomo autoritario con la barba
che si pone al cospetto di Chromos.

Chronos trova un varco.
Ora è un giocatore di baseball
in un campo sconfinato.

Due maschere molli e contrapposte,
sorrette su gusci di tartaruga,
si incontrano rivelando,
negli spazi vuoti di separazione,
la doppia immagine della danzatrice.

Ora la sua testa danzante
è una sfera bianca
che rotola armoniosamente
staccandosi dal suo corpo.

Il giocatore colpisce la sfera con la mazza.

La sfera oltrepassa
un corridoio pieno e vuoto
di cornette telefoniche:
materia traforata, ombre e nuvole bianche.

La sfera si trasforma in un cuore morbido
che troneggia al centro di una piscina
sorgente al centro di una architettura onirica.

Chronos abbraccia il grande cuore bianco.

Abbraccia idealmente l’abito della danzatrice,
fino a inserirlo e comprenderlo
progressivamente nel proprio cuore.

Ora Chronos è nuovamente di pietra,
compreso nel triangolo materico
della scultura originale ma,
al posto dell’uccello,
ha una spaccatura sul cuore.

Attraverso questo squarcio
risalta la figura del campanile
e della campana che si staglia
in forma di danzatrice.

Semi di soffione
fuoriescono dal cuore
e appare il titolo del capolavoro:

“Destino.”

Oltre alla versione originale,
con musica di Armando Dominguez
segnalo questa bellissima versione
con musica dei Pink Floyd.

Sergio Bianco #logogenesi
Logogenesi. Immagini doppie.

Un pensiero riguardo “Dalì e Disney. Le immagini doppie del Destino.”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Il segreto svelato ad arte nell’equilibrio tra ombra e luce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *