Cultura d’Impresa e arte di coltivare il giardino.
Il suo compito
è curare il giardino nel suo insieme.
Estetica, armonia, funzionalità e beneficio.
Il giardiniere elimina le foglie
e i rami secchi
per dare energia a ogni singola pianta.
Non solo.
Egli recide, quando è il caso,
piante ancora fiorite,
ma con energia decrescente,
per innescare
la viriditas delle nuove gemme:
la freschezza innovativa delle start-up.
Il giardiniere elimina le erbacce,
protegge l’orto dai cinghiali
e crea un suo personale ordine
in base ai suoi valori e alla visione
di quello che intende realizzare.
Nel limite degli 88 tasti del suo piano,
il giardiniere compone musica infinita:
fiori e frutti della terra.
Il giardiniere
conosce il potere del concime
e della trasformazione
da negativo a positivo.
Il giardiniere è spietato.
La sua è una amorevole crudeltà,
lontana dalla compassione.
Il giardiniere elimina ciò che soffoca.
Dà acqua lontano dalle radici
per rendere le radici stesse più robuste.
Il giardiniere ha il senso della misura,
della luce, dell’acqua,
dello spazio e del tempo.
Mi piace pensare
che l’arte di coltivare il giardino
sia una metafora
che offra insegnamento e applicazione
in diversi altri domini:
l’organizzazione sociale,
le relazioni interpersonali,
l’educazione,
la cultura della propria Impresa.
In questo ultimo settore,
la cultura della propria Impresa,
il Metodo Logogenesi
insegna l’arte di decidere,
di recidere
di togliere ogni elemento depotenziante
per ottenere il “non plus ultra”:
nessuna mancanza e nessun eccesso.
Soprattutto Logogenesi suggerisce
una necessaria filosofia
di lavoro e di vita.
La stessa filosofia che trasforma
il mestiere più semplice in un capolavoro.