Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Carattere istituzionale: la voce dell’impresa.

 

 

Semplificando all’estremo,
i caratteri si dividono in due famiglie:
i caratteri con spessore lineare
uniforme UNIFONT
(Helvetica, Futura, Avenir ecc.)
e i caratteri con spessore
lineare duplice BIFONT
(Garamond, Times, Bodoni ecc.).

I caratteri unifont
sono estremamente leggibili,
chiari, asettici, contemporanei.
Questo testo, ad esempio,
è composto con Avenir.

I caratteri bifont
sono costituiti da linee sottili
e linee spesse:
sono classici, storici e istituzionali.
Sono i caratteri scolpiti
nel marmo delle lapidi,
e conferiscono al testo
tradizione e prestigio.

Il carattere corsivo,
sia esso unifont o bifont,
esprime un’intenzione discorsiva,
familiare e amichevole
che corrisponde al parlare
con la testa leggermente inclinata.

Il differente spessore,
identificato con i termini
light, medium, heavy, black,
corrisponde all’intonazione,
al timbro della voce:
si passa gradualmente
a evocare il sussurro,
la parola proferita normalmente,
l’ordine perentorio,
fino ad arrivare al grido.

Il carattere istituzionale
è la voce dell’Impresa.

Normalmente è scelto
in contrasto con il Lettering,
in modo da accrescere
la forza distintiva
e l’unicità del Logo.

Il carattere istituzionale
è quindi un font di serie
applicato in modo pratico,
senza alcuna modifica,
che viene utilizzato costantemente
in tutti gli aspetti
della comunicazione,
nel sito internet e negli stampati,
in modo da rendere riconoscibile
l’origine del messaggio.

Sergio Bianco #logogenesi

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