Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Le camicie bianche colorano il mondo.

 

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Le camicie bianche colorano il mondo.

Camicia Bianca è il pubblico.
Il pubblico puro.
Il pubblico che ama.
L’artista
non sarà mai del tutto consapevole
della sua esistenza,
consapevole del suo amore.
L’opera di un artista
non è legata strettamente all’arte.
È legata alla passione
per un mestiere, un ideale,
una filosofia di vita.

Arte è coltivare.

Arte è accendere il motore puro.

Arte è insegnare arte
con la serietà del gioco.

Arte è curare la causa della malattia,
fosse anche un rubinetto che perde:
a volte devi stringere forte
e va subito meglio.
A volte serve solo un abbraccio.

Le forme d’Arte sono infinite.
Infiniti gli effetti dell’Arte.
gli effetti dell’amore.
Infiniti come le camicie bianche.

Camicie bianche
che risalgono come salmoni lucenti
le naturali inclinazioni dell’animo
sfidando l’agguato del rimorso bruno:
Il rimorso del pensare sempre
e del fare mai.

Camicie che si strappano
con le spine della corrente.
Camicie bianche
che rincorrono le ali invisibili dei bruchi.

Camicie innocenti,
capaci di addormentarsi in un attimo
come se vivessero
nell’isola del ghirodoro.

Camicie di forza straordinaria.
Così pazze
da rimanere incatenate e incantate,
prigioniere della bellezza.
Affascinate e coinvolte
da questo modo di fare Arte.
Il Modo di vivere.
Il modo di vivere ogni cosa.
Il mondo in dodici segni.
Come le ore incise
nel quadrante del tempo.
Dodici lettere:
“Come e non cosa”.

Le camicie bianche colorano il mondo.

Sergio Bianco
Il custode dell’angelo.

 

 

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