Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Brunello Cucinelli: la visione eterna del cashmere.

 

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Brunello Cucinelli:
la visione eterna del cashmere.

Visione eterna è una parola infinita.

È un concetto fuori dal tempo,
eppure, gli antichi Romani,
in virtù della visione eterna,
hanno costruito strade,
ponti, acquedotti, templi,
edificati grazie
a questa visione olistica
che va oltre il limite
dell’umana esistenza.

Mi piace definire questo ideale
“Fine della vita eterna”.

Fine inteso come obiettivo
e inteso anche come limite consapevole
che dovrebbe innescare in ognuno
il desiderio di lasciare il segno.

Il Vero e autentico Simbolo
si forgia con questa intenzione.

Un orologio di valore,
con orgoglio ed emozione,
si passa come un testimone,
di padre in figlio.

Un capo di cashmere
ha la stessa simbolica durevolezza
ma  è permeato, per contrasto,
da una morbidezza sottile e avvolgente,
un’assorbenza sensoriale raffinata
che raccoglie il respiro di chi lo ha vissuto.
Così come l’orologio
sente il battito del polso,
le pulsazioni del cuore.

Il cashmere ha la stessa porosità
delle tele nobili
su cui hanno respirato i grandi Artisti.

È proprio il respiro di Leonardo,
(evocato nel suo intervento da Cucinelli)
a conferire valore alla Gioconda.

Il respiro.

La Visione di Brunello Cucinelli
ha origine dalla semplicità,
dalla vita contadina,
dal tesoro di genitori che non litigavano mai,
dalla vita del bar,
fulcro di gioia, convivialità e saggezza,
dalla scuola della vita,
fuori dai banchi di nebbia,
dall’arte del gioco,
dall’esempio dei maestri filosofi
con le loro massime illuminanti
da applicare nel minimo quotidiano,
nella normalità delle piccole cose.

La sua è un’Impresa Umanistica.
Per descriverla cito le sue parole:

“Un’Impresa che risponde,
nella forma più nobile,
a tutte le regole di etica che l’uomo
ha definito nel corso dei secoli.
Sogno una forma di capitalismo umanistico
contemporaneo con forti radici antiche,
dove il profitto si consegua
senza danno o offesa per alcuno,
e parte dello stesso
si utilizzi per ogni iniziativa
in grado di migliorare concretamente
la condizione della vita umana:
servizi, scuole, luoghi di culto
e recupero dei beni culturali.”

Questi bellissimi concetti
li ho ascoltati di persona
il giorno 8 settembre 2018,
alla conferenza di Brunello Cucinelli
al Festival della Comunicazione di Camogli.

Alla fine mi sono avvicinato
per stringergli la mano
e ho chiesto
se potevo donargli il libro Logogenesi.
Mi ha ringraziato.

Appena due parole tra noi,
giusto per rispettare
l’umana riservatezza
che era il titolo del suo intervento.

Il libro gli è arrivato direttamente in albergo
grazie a un servizio di “posta pneumatica”,
una sorta di binario 9 e tre quarti
che mi ha insegnato
la bellezza sorprendente della vita
e la comprensione delle circostanze.
Mi ha insegnato che la filosofia è perfetta
ma i filosofi che la pronunciano
sono umani fallibili
con le loro pulsioni,
i loro istinti e il loro limiti.
Ebbene la scena
a cui non volevo credere è questa:
nel tragitto pianeggiante di pochi metri
che separano il luogo della conferenza
dal suo albergo sulla passeggiata di Camogli.
il nostro imprenditore umanista filosofo
ha buttato il libro Logogenesi
in un bidone della spazzatura.
Ho visto la scena per caso.
Ho ripreso il libro,
l’ho pulito da alcune macchie organiche
e l’ho recapitato alla sua attenzione
alla reception dell’albergo.
La filosofia quindi è sacra,
il filosofo, o chi cita la filosofia è umano,
nel bene e nel male.

Torniamo all’origine dell’articolo.
Nella mia visione,
Il marchio creato in virtù
dei codici della Logogenesi,
contiene il respiro del fondatore,
è forgiato con visione eterna
e sintetizza nel segno unico
Visione , valori e filosofia d’Impresa.
Questa è l’analogia tra simbolo e cashmere.
Non volevo farlo
ma scelgo di pubblicare ora questo articolo.
L’immagine d’apertura,
in onore di Adriano Olivetti,
imprenditore umanista illuminato,
è la foto di un foglio
scritto a macchina
con la mitica Olivetti Lettera 35.
Lontano dalla corrente,
sentire il suono dei tasti
appoggiato ad un albero di ulivo
è uno dei tanti piaceri della vita.

Sergio Bianco, Logogenesi

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