I borghi possono rinascere dal silenzio aureo del NO-LOGO.
Il logo è creato su misura
a rappresentare Visione e Valori d’Impresa.
Nel momento in cui viene approvato,
il Logo si diffonde in modo esponenziale
attraverso la rete, gli stampati, le insegne
e i vari supporti della comunicazione.
L’Impresa si riconosce
e si identifica con quel Simbolo.
Nel bene o nel male
il logo comunica sempre.
Quindi, in presenza di un logo maldestro,
il logo stesso comunica e riflette
sensazione negative e disturbanti
trasmettendo incertezza e disarmonia.
Il logo diventa
la bandiera della stupidità che garrisce.
Nasce così l’esigenza del NO-LOGO.
Creare il Marchio
comprende una responsabilità
che va ben oltre l’Impresa privata
poiché finisce per abbracciare
il patrimonio comune,
il bene di tutti.
Subito dopo l’approvazione ufficiale
e alla sua prima pubblicazione,
il Logo diventa, infatti, bene di tutti.
Res Publica, in latino, significa cosa pubblica
ovvero Valore che appartiene alla comunità.
Come una cattedrale, una piazza, un teatro
un parco, una fontana, un’opera d’ingegno.
Tutti vedono, percepiscono e sentono
quel Valore comune
a livello di responsabilità, di appartenenza,
di vibrazione, di emozione e di gratitudine.
Per preservare questo Valore comune
esistono regole.
Ad esempio, girare in moto ad alta velocità
sotto i portici di Bologna
è vietato perchè infrange
la sicurezza e la tranquillità pubblica.
La legge, quindi, stabilisce questa regola
senza che nessuno
si senta oppresso da tale limite
che non è affatto un limite:
è un accordo di convivenza tra esseri civili.
Esistono diverse forme di inquinamento
a discapito del Valore comune:
l’inquinamento comportamentale,
ecologico, architettonico, olfattivo,
morale, acustico e visivo.
Chi ci difende dall’inquinamento
dei marchi disegnati senza conoscenza,
e approvati da incompetenti?
Chi difende le nostre città
e i nostri borghi
dall’invasione delle insegne di plastica
sbaragliate dai dilettanti
riguardo alla misura, alla materia,
alla composizione e alla forma?
Masaru Emoto dimostra scientificamente
che esiste una precisa relazione tra suono
e conformazione delle molecole d’acqua
presenti nell’ambiente, nelle piante
e anche nel corpo umano, naturalmente.
Dalla vibrazione del suono,
dalla frequenza armonica,
dipende l’equilibrio e il benessere.
La vibrazione, aggiungo io
grazie alle mie conoscenze di Logogenesi,
è presente anche nei simboli, nelle insegne,
che comunicano SEMPRE,
nel bene o nel male.
Nella mia visione, dal piccolo al grande,
le metropoli, i borghi, gli esseri umani,
possono rinascere
eliminando e riducendo in modo drastico
le insegne e i simboli depotenzianti.
I simboli che gridano
senza avere nulla da dire.
Questo per il bene di tutti,
anche per il bene dei diretti interessati che,
anzichè essere fortemente depotenziati
nella loro essenza,
potrebbero iniziare a prosperare.
Un benefico digiuno terapeutico
che corrisponde al silenzio aureo del NO-LOGO.
Sergio Bianco, Logogenesi