Blossfeldt. Addormentarsi sull’ombelico di Venere.
C’è un libro
che consiglio vivamente di leggere.
Non si tratta
di Logogenesi e dei suoi dodici codici.
Quello lo avete già.
Si tratta della pubblicazione completa
delle foto di Karl Blossfeldt,
fotografo nato nel 1865
e immortale nella sua opera.
Taschen editore.
Ecco un particolare del libro
aperto a pagina 191.
Blossfeldt, nelle sue foto,
estrae i soggetti floreali
isolandoli dal contesto naturale.
Evidenzia così la bellezza
e la perfezione geometrica
delle forme presenti in Natura
e le mostra
nella loro silente maestà,
pagina dopo pagina.
racchiuse entro una sorta
di erbolario fotografico.
Giovane germoglio di equiseto.
Frutto di coda cavallina.
Germoglio di cascara sagrada.
Gemma fogliare di vilburno.
Seme di scabiosa.
Ramoscelli di corniolo in fiore.
Ramificazione di impatiens glandulifera.
Ramo di abete rosso senza aghi.
Frutti di primula giapponese.
Stelo di zucca.
Aconito dei Pirenei.
Rosetta di foglie di sassifraga.
Bacche di mirtillo americano.
Grappolo in fiore di ribes nero.
Foglie di felce arrotolata.
Foglie di spirale di adianto.
Capsula seminale di giusquiamo nero.
Fiori di salvia argentea.
Gemma fiorale di papavero orientale.
Fiore di cotone egiziano.
Ramo fiorito di andromeda.
Gemma fiorale di loasa.
Infiorescenza di asclepiade.
Capolino di eringio alpino.
Cardo dei lanaioli.
Petali di centaurea.
Pannocchie fruttifere di tritonia
Ombrella floreale di coronilla.
Ad ognuno di questi nomi
autorevoli e misteriosi,
corrisponde un’immagine
altrettanto affascinante.
Sfoglio con ritmo cadenzato
le foto che si susseguono.
Esploro i minimi dettagli,
i particolari complessi del microcosmo
e cerco di cogliere
le connessioni con il macrocosmo.
Appoggio l’orecchio sul libro aperto
per sentire il battito,
come gli indiani nella prateria
e infine mi addormento
a pagina 191,
sull’ombelico di Venere.