Le royalties dell’aquila. Gratitudine verso i Simboli.
Le royalties dell’aquila.
Per chi non lo sapesse,
con il termine inglese ROYALTY,
si indica il diritto
del titolare di un brevetto
o una proprietà intellettuale
o personale
ad ottenere il versamento
di una somma di denaro
da parte di chiunque effettui
lo sfruttamento di detti beni
per fini commerciali o di lucro.
Gli indiani d’America,
andando a caccia del bisonte,
celebravano con saggezza
un rito di ringraziamento
rispetto e gratitudine
verso l’essere senziente
che si era sacrificato,
suo malgrado, per loro.
Il famoso attore
che sponsorizza quella marca di caffè
riceve un compenso
perchè il suo volto noto,
simpatico, ammiccante o sensuale,
contribuisce alla vendita
del prodotto stesso.
Di conseguenza,
l’Impresa produttrice di quel caffè
riconosce all’attore la giusta royalty
come percentuale
dei superiori guadagni percepiti.
Le royalty sono il modo pratico
per dirgli “Grazie”.
Le Imprese che utilizzano nei loro brand
simboli di animali,
che usano il loro nome,
l’aura immortale di quel segno
e di quella parola,
che utilizzano la connesione ancestrale
di quel simbolo
presente nell’inconscio collettivo,
quelle Imprese, dicevo,
cosa offrono in cambio
per ciò che hanno guadagnato
e che guadagneranno?
Domanda pura.
Il mitico stilista con occhi azzurri,
guardando il cielo
come un saggio guerriero indiano,
ha mai avuto
un impulso di riconoscenza per la sua aquila?
L’Aquila,
intesa questa volta come italica città,
è rimasta scossa
dalla generosità dello stilista?
Non conosco la risposta
ma mi auguro di si!
Le Imprese che, nel loro Logo
utilizzano il delfino
cosa offrono in cambio al mare?
Cosa fa quella famosa multinazionale
per il Rio della Amazzoni?
E i creatori di Nomi o di Simboli,
io per primo,
cosa offrono in cambio
dell’ispirazione ricevuta?
La riposta non deve essere pubblica
ma intima e personale.
La risposta non è nel codice della legge
ma nel codice cavalleresco della civiltà.
Sergio Bianco #logogenesi