Amarsi un pò è difficile come bere un bicchier d’acqua
Io sono un bicchiere d’acqua.
Il vetro rappresenta le ossa e le parti dense
e strutturali della mia persona
mentre l’acqua è la parte fluida.
Il corpo umano infatti è composto di acqua
in una percentuale che va oltre il 70%.
La domanda è questa:
è possibile influire
positivamente o negativamente
sull’acqua del bicchiere
e di conseguenza, in senso ampio,
sull’acqua presente in ciascuno di noi?
Lo studio condotto da Masaru Emoto (1943-2014)
conferma che sia possibile.
Masaru Emoto ha esaminato al microscopio
i cristalli congelati dell’acqua
sottoposta a vibrazioni
di parole positive o negative
oppure sottoposta a suoni armonici
come la musica classica immortale
oppure suoni stridenti tipo heavy metal.
Le composizioni armoniche
o disturbate risultanti
mostrano che l’acqua
possiede una coscienza sensitiva.
Nell’articolo di domani
approfondiremo il discorso
facendo connessione
con i codici della Logogenesi.
Ora possiamo fare insieme un’azione magica.
Riprendiamoci in mano la nostra vita,
riprendiamoci in mano
il nostro bicchier d’acqua
e parliamo con lui, il bicchiere interiore,
a tu per tu
come se abbracciassimo il grande albero.
La vibrazione del suono,
la voce che proferisce parole d’amore,
l’intonazione delle affermazioni positive,
la visione luminosa e ottimistica,
la simbologie costruita
con la linea del sorriso,
la gioia della generosità,
la bellezza della trasparenza pura,
determinano la composizione armoniosa
del bicchiere d’acqua che tieni tra le mani.
Il tuo bicchiere d’acqua.
Ottimismo e pessimismo
non è solo vedere il bicchiere
mezzo pieno o mezzo vuoto.
Si tratta del modo in cui vivi
e accetti la meraviglia
del tuo mezzo bicchiere
inondandolo d’amore
e di onde positive di gratitudine
per quello che sei e che hai.
Sergio Bianco #logogenesi