Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Storie di viaggio.  Sole, luna o palla da tennis?

 

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Storie di viaggio.
Sole, luna o palla da tennis?

Nell’articolo di ieri
ho parlato di una  scultura
realizzata da Pablo Picasso,
intitolata “Testa di toro”.

La scultura in bronzo
è costituita da un sellino
e da un manubrio di bicicletta.
composti ad arte.

Come promesso, ci trasferiamo ora
su un campo di terra rossa.
Siamo a Genova nell’anno 1975.
I due giovani tennisti in azione
sono Sergio e Luigi.
Niente gara.
Palleggi tesi, con stile,
così come faccio ancora oggi,
nel rito settimanale.

Diritto incrociato e potente di Luigi.
La pallina bianca si spezza a metà:
una parte finisce in rete
e l’altra la supera di poco.
Un caso e un colpo
che potevano entrare di diritto
nel libro di Gianni Clerici
sui 500 anni del tennis.

Raccolgo le due sezioni di pallina
e andiamo avanti con l’allenamento.

Il giorno dopo
mi vengono in mente i versi di un poeta
ignoto a tutti, anche a lui stesso.
Il poeta in questione,
tre banchi davanti al mio, è Armando C.
Alcuni giorni prima Armando,
prendendo il mio diario, aveva scritto:

“Case di carta,
stranezze della vita,
vita strana.
Vie d’acqua
tra case di carta.
Non sai dove portano
e se portano.”

Inspirato da questi versi poetici
dipingo il quadro visualizzato
e applico la gloriosa pallina
come un astro splendente.

Il quadro
sarà l’opera prima di una mostra
tenuta alcuni anni dopo in Svizzera.
Fa parte della mia collezione privata.

 

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Anno 1978.
Vacanze di Natale.
Viaggio in Svizzera per la mostra.
Siamo diretti verso il confine.

Inizia a nevicare
ma le strade sono ancora pulite.

I quadri sono stipati a bordo
della mitica 126 bianca.
In tutti i sensi, non ho catene.
Guido io.
Al mio fianco c’è il mio avvocato.
Si chiama Alessandro.
Avvocato non lo è ancora
ma lo sarebbe diventato molti anni dopo.
Alla frontiera del Gran San Bernardo
i doganieri ci fermano.
Serve un permesso
della Soprintendenza Belle Arti.
Un permesso che non ho.

Il finanziere mi prende da parte:
“Se mi disegni una donna nuda
ti lascio passare”.

Chiedo consiglio al mio avvocato
e lui fa cenno di procedere.

Prendo un foglio
e disegno col pastello,
in tre secondi,
una linea astratta ma senza vestiti.
Firmo.

Il finanziere guarda perplesso e ammirato.

Possiamo andare.

Quel giorno ho capito
l’importanza di girare
con un avvocato a fianco.
Ma soprattutto ho capito
che, in ogni cosa, in ogni gesto,
in ogni azione, esiste buio e luce.

A noi il compito, la libertà
e la possibilità di accenderla,
questa luce,
nei gesti quotidiani,
nell’incoscienza
e nella coscienza pura.

Sergio Bianco
Prima di Logogenesi

2 pensieri riguardo “Storie di viaggio.  Sole, luna o palla da tennis?”

  1. Nicola Pisani ha detto:

    Stupenda riflessione sulla dualità e sulla luce che possiamo portare nelle nostre azioni quotidiane.

  2. Nicola Pisani ha detto:

    La vita è un viaggio tra luce e ombra; a noi la scelta di illuminare ogni passo.

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