Strappo: Il Valore simbolico è nell’azione che lo genera
Strappo: il Valore simbolico
è nell’azione che lo genera.
In origine questi jeans erano integri.
Col tempo, lavorando in giardino,
coltivando idee,
inginocchiandomi per travasare i gerani,
arrampicandomi sugli alberi per le potature
questi jeans si sono consumati.
Naturalmente.
I jeans si strappano
alla ricerca di contatto arboreo
tra terra e cielo.
I jeans si strappano
per raggiungere una visione olistica,
la prospettiva aerea dell’attimo fuggente.
Questi strappi
sono come le sbucciature alle ginocchia
ai tempi delle partite di pallone nel cortile.
Sbucciature eroiche,
simili a cicatrici di guerra.
Il buco non ha importanza.
Importa la cornice intorno al buco.
Il valore del buco è il significato profondo,
emozionale, autentico, a volte epico,
connesso alla memoria delle azioni compiute
che hanno generato il buco stesso.
Lo strappo dei miei jeans
significa pomodoro maturo,
esplosione di gerani in fiore,
simbolo che nasce sul taccuino,
Nome inventato tra i rami,
ad altezza dominante,
mani protese come rami.
Intorno a quello strappo è cucita,
a doppio filo,
una storia autentica e memorabile
che innesca perfino una certa tenerezza.
Il jeans nuovo, strappato in fabbrica,
senza le tue gambe dentro,
senza gli attributi,
è un fenomeno di distrazione di massa
che rivela un mondo fasullo.
È una ostentazione senza ideale,
venduta a caro prezzo,
addirittura offensiva per le persone
che vestono con strappi autentici,
conquistati sul campo.
Di fronte a questo fenomeno
c’è, in origine, la persona che ha aperto la pista.
La persona che, per prima,
ha volutamente strappato i propri jeans
con gesto estemporaneo,
come un quadro di Fontana che si indossa.
Nulla di benefico
in questo strappo alla regola,
intendiamoci,
ma, almeno, siamo di fronte a un gesto non copiato.
Dietro a questo pioniere sperimentale
segue, in coda triste e conforme,
una massa distratta che imita senza pensare.
Ovvero:
dietro al Primo non c’è nessuno.
Dietro al Primo,
in questa circostanza,
non si manifesta nessun UNO.
Sergio Bianco, Logogenesi.