Sincronicità. La danza delle ore e dei gesti minuti.
Appunti di viaggio.
Milano, 19 aprile 2019.
Arrivo all’appuntamento
con un anticipo di dieci minuti.
Prima di entrare in un portone di Via Ozanam,
decido di fare un giro da esploratore.
Il cellulare emette un suono.
Mi fermo sotto la targa
di una strada che fa angolo
e leggo il messaggio.
Sullo schermo appare questa frase:
“La danza delle ore e dei gesti minuti”
Guardo la targa della strada:
Via Amilcare Ponchielli.
Sincronicità.
È stato un amico studioso
a indicarmi questa parola
che ricorreva nei fatti
senza che ne sapessi il nome.
Stavamo camminando
in mezzo a un viale di barche
e mi ha detto:
“Sai, Sergio, questi fenomeni
che ti accadono così sovente,
hanno un Nome.
Jung la chiama sincronicità.”
Grazie caro amico.
Riguardo alla danza delle ore,
opera musicale di Amilcare Ponchielli
e, in senso ideale,
opera che riguarda, nel titolo, la vita di ognuno,
mi piace pensare che l’armonia del tempo,
sia composta da gesti
semplici e piccoli:
gesti minuti.
Il Simbolo visualizzato,
creato in virtù dei codici della logogenesi,
rappresenta il passaggio
dal primo al secondo millennio.
Le due M contrapposte
rivelano due frecce
concentrate nel fulcro della clessidra:
ciò che si vive in ogni gesto minuto
è il presente.
Sergio Bianco, #logogenesi.