La linea dell’orizzonte determina il valore mondiale
Pelizza da Volpedo
dipinge “il Quarto Stato” nel 1901.
L’opera è esposta a Milano,
all’ingresso del Museo del Novecento,
immediatamente prima dell’entrata.
Non occorre pagare il biglietto.
Chiunque può avvicinarsi liberamente
a questo dipinto
e ammirarlo ogni mattina, se vuole,
integrando l’opera con il rito del caffè.
Ogni mattina scoprirà qualcosa di nuovo.
Oggi parliamo di una linea:
la linea dell’orizzonte
tracciata nella parte superiore della tela.
Qui nella foto non si vede.
Andate sul posto e la scoprirete.
Non è dritta ma leggermente incurvata
a rappresentare il mondo.
Il procedere dei lavoratori
verso l’osservatore
diventa così una marcia inesorabile
che riguarda il pianeta.
La forza di questo quadro,
il suo messaggio universale,
così temuto
da chi ha inizialmente denigrato l’opera,
deriva anche da questa semplice linea.
I simboli e i segni
hanno il potere di raccontare,
evidenziare, evocare, trasmettere.
I simboli non sono solo su carta:
vivono nei quadri,
nelle espressioni dei volti,
nell’architettura, nella natura
e in tutto quello che ci circonda.
Parleremo di questo quadro in primavera,
quando le pesche saranno mature
sugli alberi dei contadini di Volpedo.
Nel frattempo, oltre ad ogni stagione.
questo capolavoro
conserva in modo perpetuo
il colore rosso e vellutato
di chi si muove al centro del mondo.
Sergio Bianco #logogenesi