Prevaricare il linguaggio simbolico dei bambini.
Il disegno di Saul Steinberg,
celebre illustratore del New Yorker,
rappresenta perfettamente
lo spirito di questo articolo.
La bambina esprime,
con un simbolico filo continuo,
il suo mondo,
l’unione delle cose che ama:
l’uccellino, il fiore,
il cane festoso, il giardiniere,
o meglio qualcuno che ha in testa i fiori,
e poi il gatto,
la casa semplice, col camino acceso,
e il cane che scodinzola.
Il messaggio gentile e garbato della bambina,
è prevaricato dal segno violento
del linguaggio dell’adulto.
Il segno calcato e spigoloso,
cancella i segni armonici in modo aggressivo:
si evidenzia la X del divieto,
il tratto-lampo inceneritore dall’alto al basso.
È un segno tagliente
tracciato a colpi di machete.
L’adulto arrogante,
con le mani in tasca
e la postura intransigente,
estirpa la libera inclinazione,
cancella le icone vitali,
il mondo dei segni della bambina
la quale, di fronte a un simile antagonista,
si trova di fronte a un bivio:
abbandonare il filo dei sogni
o perseguirli con tenacia ancora maggiore.
Quando ho iniziato a occuparmi di simbologia,
ovvero in quarta elementare,
non avevo molto credito.
Eppure sono riuscito a vivere felicemente
e in modo autonomo
seguendo il mio filo artistico ragionato
e la mia filosofia di vita.
Ho fondato e codificato il Metodo Logogenesi
in armonia con la mia missione personale.
Così come scrive Paulo Coelho
nel libro “L’Alchimista“,
l’universo trama e cospira
affinché il sogno si realizzi.
Il sogno personale ha sempre la sua nobiltà
così come il più umile dei mestieri.
Ti invito quindi a ricordare
a riscoprire e, se occorre,
a disincrostare il tuo linguaggio
puro e primordiale.
Per filo e per segno, conosci te stesso
e diventa chi sei.
Sergio Bianco, Logogenesi