Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

La triplice ignoranza. La scimmia osserva l’uomo.

 

scimmia

 

La scimmia osserva l’uomo
e trae le sue logiche conclusioni.

Le tradizioni sono connesse
alla cultura, alla storia
e al senso di appartenenza.

Eppure, alcune tradizioni,
fondate sull’ignoranza,
non valutano le conseguenze negative.
Se tali tradizione venissero infrante,
sarebbe un beneficio per tutti.

I botti di giorno,
fuochi artificiali senza effetto visivo,
fanno rumore e fumo nebuloso.
Come confermato dagli studi di Masaru Emoto
l’acqua possiede una coscienza sensibile.
I botti, come i suoni in frequenza distorta,
conformano in modo disarmonico
l’acqua presente al 75% nel nostro corpo,
nelle piante e nel circostante.

A causa dei botti
gli animali si innervosiscono,
i cani abbaiano,
i celesti volieri
si tappano le orecchie con le ali.
Gli umani che vogliono vivere tranquilii
si chiedono il perché.
Perché una minoranza di prepotenti,
arroganti senza conoscenza,
imponga a tutti questo disturbo
e questo fastidio.

Rientrando nel dominio dei simboli,
i loghi sbaragliati dai dilettanti
ed esposti senza vergogna,
inquinano l’ambiente,
rovinano il paesaggio,
imbruttiscono i borghi,
danneggiano gli affari delle imprese,
conformano in modo disarmonico
l’acqua presente al 75% nel nostro corpo,
nelle piante e nel circostante.

Gli animali si innervosiscono,
i cani abbaiano,
i celesti volieri
si tappano gli occhi con le ali.
Gli umani, che vogliono vivere tranquilli,
si chiedono il perché
accada questo fenomeno di triplice ignoranza.

Triplice perchè avviene in tre fasi.

1 L’ignoranza di chi fa il progetto
sbaragliandolo senza conoscenza alcuna.
2 L’ignoranza dell’Impresa che approva
e paga per un segno depotenziante.
3 L’ignoranza del Comune che,
in cambio di una tassa,
consente la pubblica esposizione
delle insegne
e il degrado del comune stesso.

La triplice ignoranza, purtroppo,
è diventata tradizione.

La scimmia, nella sua visione trasversale
tra passato e futuro,
osserva l’uomo,
e trae le sue logiche conclusioni.

Sergio Bianco, Logogenesi

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