Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Semi di gelsomino alla finestra di D’Ascanio

 

seme-gelsomino

 

Mi piace pensare che,
quando Corradino D’Ascanio,
nel 1925,
crea il suo primo progetto di elicottero,
ci sia profumo di gelsomino nell’aria.

Poi, quando l’inverno sopravviene
e il profumo diventa memoria,
mi piace pensare che ci siano
semi di gelsomino
sul suo tavolo da progettista.
Semi che, a gennaio,
diventano prototipi leonardeschi
di macchine volanti
pronti a essere colti
da qualche visionario pioniere.

Proprio oggi ho fotografato
con obiettivo macro
questi capolavori di Natura,
messaggeri alati degli Dei.

Nel seme di gelsomino
sono racchiusi i codici della Logogenesi
e in particolare:
originalità, riproducibilità,
sintesi, coerenza, estetica,
matematica, emozione,
segreto e racconto.

Nel seme di gelsomino
sono racchiusi la bellezza, il mistero
e la gentilezza di Madre Natura.

La Natura è sempre fonte di ispirazione,
conferma e rivelazione di sezioni auree,
Maestra di forme pure,
equilibrate, impeccabili
e, al tempo stesso, ardite e coraggiose,
diverse tra loro
ma riconducibili a un principio unico,
matrice divina e universale.

Corradino D’Ascanio
progetta e perfeziona
diversi modelli di elicottero.
È questa la sua missione,
la leggenda personale della sua vita.

Eppure, ironia della sorte,
il suo nome di inventore
resterà connesso alla Vespa,
(Naming volante)
da Lui creata diversi anni dopo, nel 1946.

La Vespa, icona di libertà,
diventa oggetto di culto
e porta l’Italia al centro del mondo.
È memorabile
la scena del film “Vacanze romane
con Audrey Hepburn
abbracciata alla schiena di Gregory Peck
in sella alla mitica Vespa
per le strade di Roma.

L’articolo di oggi,
nasce da un seme di gelsomino.
Un seme con vocazione aeronautica
a propulsione verticale.

Il gelsomino,
per chi lo sa cogliere e amare,
rende la vita migliore.

Sergio Bianco, Logogenesi

 

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