La scacchiera di Atrani. Il nero vince in due mosse.
Il quadro intitolato Metamorfosi,
è una xilografia di misura estesa
(mm. 3895×192)
incisa da Escher nel 1939.
In questo capolavoro,
si assiste al passaggio progressivo
di forme, simboli e azioni.
La scacchiera genera rettili primordiali
e poi esagoni, api, celesti volieri,
pesci, cubi che disegnano
il panorama di Atrani
e una scacchiera immaginaria
che si protende sul mare.
Escher rappresenta
uno scenario scacchistico.
Non ci sono spiegazioni.
Escher induce l’osservatore
a una soluzione univoca.
Il re bianco è sotto scacco
ed è costretto a prendere la regina nera
con la torre bianca.
Il re bianco non può prendere
la regina nera
perchè Lei è difesa dall’alfiere nero.
Di conseguenza,
dopo questa prima mossa obbligatoria,
il re bianco resterà chiuso dalla torre bianca
che ha preso la regina nera.
Il cavallo nero si posizionerà quindi
col suo movimeno a L
tra il re bianco e la regina bianca
e darà scacco matto.
Il nero, quindi,
nella rappresentazione di Escher,
vince in due mosse.
Soluzione univoca
indotta e direzionata
attraverso la conoscenza della simbologia
e delle regole del gioco.
Così funziona il Metodo Logogenesi.
Concludo con un appello.
Scacchisti del pianeta,
alternate la comodità dello schermo piatto
a una ventata matta e illogica di Zeffiro.
Prendete l’iniziativa
e incontratevi per una sfida ad Atrani.
Solo lì, ad Atrani,
il cavallo nero
galleggia sulle onde del mare
e, oltre la superficialità,
nei fondali sommersi,
come antichi galeoni,
troverete i pezzi di un’epico scontro
avvenuto nel lontano 1939.
Sergio Bianco, Logogenesi