L’originalità è il secondo codice della Logogenesi
L’originalità
è il secondo codice della Logogenesi.
L’originalità si contrappone
al primo codice: l’idea.
Sembra proprio che il secondo codice
sia stato istituito
per riportare l’inventore sul pianeta terra
dopo un volo pindarico,
ricco di entusiasmo.
Se l’idea è aria,
l’originalità, intesa come verifica,
è terra.
Inutile illudersi di avere la geniale idea
di una mela col morso
se il simbolo di quella mela
ha già conquistato il mondo
con il suo bit.
La mela è un esempio estremo
poichè l’originalità pura
deve spesso fare i conti
con inevitabili contaminazioni,
intrecci creativi
o semplici intersezioni
che rivelano una preesistenza
palese o appena percettibile.
Per questo motivo,
ogni idea che sgorga spontanea
deve essere sempre verificata
con estrema cura
in tutte le possibili variazioni.
La copiatura totale, parziale o evocata
può avvenire a livello consapevole e disonesto,
intenzionale e voluto per motivi precisi
ma si manifesta anche a livello inconscio.
Esiste infatti una coscienza collettiva,
un campo universale
in cui le idee si sviluppano e fermentano
poichè tante persone
in diverse parti del mondo,
stanno pensando contemporaneamente
la stessa idea.
Molteplici individui sentono quindi
la stessa vibrazione
e sono in modo misterioso
connessi e magnetizzati
a un pensiero che li accomuna.
L’originalità,
come definizione del Metodo Logogenesi,
è l’espressione
di un’impronta unica e distintiva.
L’idea o il Logo che ne consegue
devono essere forgiati
in modo semplice, facilmente leggibile
e contemporaneamente complesso,
accertandosi,
con scrupolose verifiche e ricerche,
che non esista nulla di simile.
Orior in latino significa nasco.
Il sole infatti nasce ad Oriente.
L’originalità è la certificazione pura,
del principio primo.
Sergio Bianco, #Logogenesi