La Clessidra di Evariste Galois. Più tempo non c’è.
Evariste Galois è un matematico francese
morto a Parigi, all’età di vent’anni,
il 31 maggio 1832.
Evariste è affascinato dai numeri
della bella Stephanie
ma Stephanie ha un fidanzato,
un non-troppo-gentiluomo parigino che,
oltre ad essere geloso,
ha fama di tiratore formidabile:
una sorta di Guglielmo OTello, per intenderci.
Evariste, sfidato a duello,
sa che la sua clessidra esistenziale
ha un numero limitato di granelli di sabbia:
il duello, infatti, è fissato per l’indomani all’alba.
Evariste Galois passa la notte
che precede il duello
a scrivere appunti matematici.
Scrive in modo frenetico e convulso,
consapevole che il suo limite
non è il genio ma il tempo.
Paradossalmente,
in quel momento di assoluta solitudine,
senza amore e senza assistenti,
Galois è il primo
ad utilizzare il termine “Gruppo”
per definire, in matematica,
un insieme di possibili permutazioni di elementi.
Così in quella notte insonne e solitaria
di fogli scarabocchiati
e illuminati dalla falce della mezzaluna,
Evariste definisce i Gruppi di Galois,
un’importante sezione dell’algebra astratta.
La pallottola che lo colpisce all’addome,
il giorno del duello,
è drammaticamente concreta.
La domanda è questa.
Senza quel limite,
senza quella gabbia temporale,
senza quella disperazione e solitudine,
senza quel suo amore immaginato,
senza quella clessidra trasparente
svelata di fronte agli occhi,
Evariste Galois sarebbe riuscito
a lasciare un segno così profondo
nel suo dominio?
Mi piace pensare che la fretta,
la scadenza impellente,
in presenza di una conoscenza
profonda della materia,
sia, a volte, un alleato prezioso.
Logogenesi esiste ed è un fenomeno vivo.
Le Imprese non hanno tempo infinito
per scegliere il Metodo Logogenesi.
e per evolversi in modo esponenziale.
Più tempo non c’è.
Sergio Bianco, Logogenesi