I fenomeni creano l’essenza luminosa nei gesti quotidiani.
Oggi la mia “bicchetta magica“,
ovvero la mia bic geneticamente modificata,
si è intrufolata
nella riproduzione di un manoscritto
intitolato “I fenomeni“.
È un trattato di astronomia
che mostra le costellazioni,
il loro posizionamento nella volta celeste
e l’intensità della luminosità.
Una vera e propria classifica di splendore.
Cicerone ha tradotto il manoscritto
quando era giovane (la sua start-up)
mentre Caio Giulio Igino,
astronomo e decoratore,
ha aggiunto delle figure pittoriche.
L’articolo di oggi non approfondisce oltre
ma si focalizza su una di queste figure.
Appare un volto e una storia.
Il corpo è costituito dal racconto.
La carne è composta da lettere.
Mi piace pensare
che, al termine della limitata esistenza,
il corpo svanisca
e sia sostituito, idealmente,
dal racconto della nostra vita,
quello che vale la pena di cristallizzare.
Un racconto che si dipana attraverso simboli,
opere, esempi di vita,
che vanno a sostituire la materia impermanente.
È quindi proprio qui, sulla terra,
che l’individuo, come un astro nella galassia,
costruisce la luminosità della propria essenza,
nel capolavoro dei gesti quotidiani.
In conclusione,
ogni persona, nel suo splendore variabile,
è un fenomeno luminoso.