Il codice del racconto. La radiocronaca da leggenda.
Il dodicesimo codice della Logogenesi
è il racconto:
la capacità del Marchio
di esprimere Visione e Valori
attraverso la narrazione.
L’articolo di oggi celebra
uno dei miei narratori preferiti
in un dominio diverso da Logogenesi:
la Radiocronaca.
LUI è la voce che accompagna
l’incursione sulla fascia sinistra
mentre stai sorpassando un tir.
LUI è l’impatto tra palo e traversa
mentre sei fermo all’incrocio.
LUI è l’effetto della punizione a giro
mentre volteggi nelle curve di Serravalle.
Dovendo scegliere
tra un posto in tribuna allo stadio Olimpico
o la radiocronaca di Francesco Repice,
senza dubbio, scelgo la sua diretta radio.
Francesco Repice
ha una marcia in più rispetto ai suoi colleghi.
Riesce a imprimere ai 90 minuti
della partita di calcio un pathos avvolgente,
un ritmo che va oltre il ritmo stesso della partita.
I suoi esordi di radiocoronaca,
soprattutto riguardo agli scontri epici,
sono incipit di best-seller.
“Se ogni filo d’erba
di questo campo di calcio potesse parlare,
se ogni seggiolino di questo stadio
avesse il dono della parola,
se ogni bandierina, ogni rete, ogni riga di gesso
fosse in grado di confidarci un segreto,
allora potremmo ascoltare storie straordinarie…”
LUI è superpartes.
Quando esulta, esulta davvero
andando oltre la sua fede calcistica.
LUI descrive ad arte l’azione,
gli schemi,
la carica agonistica.
A volte è la forza stessa della sua voce
a generare il goal della rimonta,
la magìa che consegna
quella partita alla storia.
Alcune espressioni, da LUI coniate,
sono entrate nel linguaggio comune:
il numero uno dei numeri uno…
il piattone…
la suola interna dello scarpino…
tiro mortifero…
Mi piace pensare che,
dietro a questa sua abilità consacrata
ci sia una passione e un allenamento costante
perpetrato fin dai tempi dell’infanzia.
Lo immagino bambino
mentre gioca a grette,
con i nomi dei ciclisti scritti sopra,
e trasforma il pavimento di casa
nei tornanti del Pordoi.
Lo immagino alla finestra,
in un giorno di pioggia.
Goccioline che scendono dall’alto
fino alla base-traguardo del vetro.
La goccia formula 1 si unisce alla goccia rivale,
raddoppia la velocità
e la supera
come un bolide trasparente di Vettriano.
Lo immagino mentre si allena,
col volume della TV a zero
e in mano il microfono del ghiacciolo da 35 lire.
Queste immagini inventate
sono il trait d’union tra Logogenesi
e i mestieri del cuore.
Quei mestieri sognati da bambino
e poi realizzati giorno dopo notte,
allineando le sfere del talento,
dell’amore e della conoscenza,
come pianeti di una mappa celeste.
Sergio Bianco, #Logogenesi