Attenzione. Il suono del silenzio è un pericolo?
Oggi parliamo di Attenzione
con la A maiuscola.
L’invenzione del vettore dinamico,
automobilistico o motociclistico,
in grado di trasportare la persona
a velocità superiore,
alimentato da energia silenziosa,
genera un problema inaspettato:
il silenzio può risultare pericoloso
se il vettore stesso appare all’improvviso.
Diventa così necessario,
per la sicurezza generale,
la creazione di un rumore artificiale
che simuli, in base alle circostanze:
il rollare dei pattini…
la pedalata di una bici da fornaio
con essenza sensoriale di pane incorporata…
il borbottare amichevole di una vespa
con musica anni 60…
fino ad arrivare al mitico rombo
della Harley Davidson.
Nel nome ambiguo della sicurezza,
i ricercatori sviluppano tecnologie
per evitare alle persone
di sviluppare Attenzione.
Si genera, così, un giro vizioso paradossale
che evita qualche tragico incidente, è vero,
ma, annullando la capacità primordiale
di essere attenti e consapevoli,
aumenta i rischi in senso esponenziale.
Ad esempio,
il seggiolino che ti avvisa, con segnale acustico,
quando ti dimentichi tuo figlio piccolo,
(ripeto, tuo figlio piccolo) in macchina
magari lo salva da questa tragedia estiva
ma , con genitori simili,
la tragedia, in altri domini, è solo rimandata.
Logogenesi si fonda
sul principio dell’Attenzione.
Qualsiasi attività, di gioco,
mestiere, crescita,
amicizia e amore,
di fonda sull’Attenzione.
Non permettiamo a nessuno
di rubarci l’Attenzione.