Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

Quantità e Qualità. Il Simbolo del respiro consapevole.

 

Respiro-consapevole

 

Il Simbolo del respiro.

In un recente articolo,
ho parlato delle grotte di Lascaux,
scoperte da quattro giovani francesi
ai tempi della seconda guerra mondiale.
Era il 12 settembre del 1940.

Quando un’opera
è consacrata come opera d’arte,
l’uomo compie ogni sforzo
per proteggerla.

Le grotte di Lascaux
sono state chiuse al pubblico
perché il respiro dei visitatori
stava danneggiando
le incisioni rupestri.

Il respiro!

Paradossalmente, in tempo di guerra,
il respiro era la vita,
la speranza…
Come poteva il respiro creare un danno?
Ma i tempi cambiano
e anche la calibrazione del respiro stesso.
Calibrazione che dipende dalla quantità.

Teche di cristallo antisfondamento
vengono poste dinnanzi ai capolavori
della pittura e della scultura
per proteggere
ciò che non si può replicare:
l’unico e l’imperdibile.

Mi viene in mente un’osservazione di Einstein:
“Qualsiasi persona inconsapevole
può schiacciare una formica in un attimo
e non esiste al mondo
nessun team di scienziati
che sia in grado di ricrearla,
quella formica,
neanche in cento anni di lavoro”.

La consapevolezza,
la misura e la quantità
generano una calibrazione determinante
in tutti i domini e, in particolare,
anche nella progettazione del Marchio
creato in virtù dei codici della Logogenesi.
C’è un’arte nel dosaggio
e nell’allineamento dei codici stessi.

Non plus ultra.
Nessuna mancanza e nessun eccesso.

Anche il respiro abbraccia,
in ogni anelito,
l’arte della consapevolezza
e anche nel respiro
esistono tecniche e metodi
che conducono a uno stato di benessere.

Tornando alle incisioni di Lascaux,
il respiro,
moltiplicato all’ennesima potenza,
diventa elemento di disgregazione insostenibile.
Eppure, ogni respiro è vita.

La quantità definisce la Qualità.

Sergio Bianco, #Logogenesi.

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