La gita in barca del matematico balbuziente.
“I giochi non si comprano, si inventano.”
Fin qui, alcuni di voi, saranno d’accordo.
Ma se dicessi:
“i libri non si comprano, si inventano!”
Quanti di voi
sarebbero ancora d’accordo con me?
Il protagonista di questa storia vera
è un matematico balbuziente
che identificherò con le iniziali L.C.
Il nostro eroe,
in un pomeriggio estivo dell’anno 1862,
si ritrova, casualmente,
a fare una gita in barca, sul lago,
in compagnia delle piccole figlie
di un caro amico.
In quella atmosfera serena e pacifica,
L.C. inizia a raccontare
una storia da lui inventata.
Avrà iniziato balbettando ma poi,
sicuramente,
le sue parole e le immagini evocate
avranno iniziato a scorrere fluide
come foglie
che navigano sulla corrente.
La bambina più piccola, Alice Liddle,
resta affascinata e lo prega di scrivere
tutto quello che le aveva raccontato.
Passa più di un anno.
È il 1864.
L.C. si presenta con un libro.
Non è un libro qualsiasi.
È un libro di 90 pagine
scritte a mano
con calligrafia ordinata e precisa.
Il tutto è completato da 37 disegni
tracciati personalmente da lui.
L.C. regala questo capolavoro
alla piccola Alice.
Il titolo non c’è.
La dedica è questa:
“A una cara bambina,
in ricordo di un giorno d’estate.”
Questo libro unico, probabilmente,
è uno dei più preziosi tesori
custoditi nella British Library.
In seguito, sotto la benefica pressione
di amici e conoscenti,
L.C. decide di pubblicare l’opera
aggiungendo alla storia
altri particolari e alcuni personaggi.
I disegni vengono affidati
alla mano di John Tenniel,
mirabile vignettista del periodico Punch.
Titolo dell’opera:
Alice nel paese delle meraviglie.
L.C. naturalmente sta per Lewis Carroll.
Oggi vi ho raccontato la genesi di un libro.
Non è la genesi di un logo
ma mi piace pensare che,
in presenza di una simile Magìa,
non ci sia alcuna differenza.
L’immaginazione fa meraviglie.