Il calice col foro: viaggio verso la scuola di Murano.
Un momento magico,
quando i figli sono piccoli, è la sera,
prima di andare a dormire.
In quel momento di tranquilla complicità,
si leggono favole, si inventano storie
e si narrano le cose della vita.
Quella sera però,
mentre mio figlio Francesco mi raccontava,
ero stranamente distratto.
Magari stavo pensando a un Marchio…
Allora Francesco
si accorge al volo della mia lontananza
e mi dice:
“Papà, sei incapiente!”.
Incapiente perchè non capivo
e incapiente perchè non c’era spazio, dentro me,
per accogliere le sue parole.
Il mattino dopo mi viene in mente un quadro.
Traccio uno schizzo veloce
sulla mia agenda da viaggio
e lo intitolo “il foro del principe”.
Poi entro in azione
e dipingo su tela cm 100×50
un calice forato.
Attraverso il foro
passa uno stormo di biciclette volanti.
Dopo qualche giorno,
Giulia e Francesco, con grande gioia,
saltano la scuola
e si va insieme a Venezia, a Murano,
dal Maestro del vetro Cesare Toffolo
per realizzare, dal vero, il calice dipinto.
Sono 20 i calici col “foro del principe”
(in onore del Piccolo Principe )
creati a mano in edizione limitata.
Bere nel calice forato
è un rito sacro
che consolida il principio dell’Attenzione:
foro naturalmente rivolto all’esterno
e sguardo concentrato
nel focus visivo ed emozionale.
La scuola di Murano
ha sede in ogni luogo,
in ogni casa, sotto ogni albero,
nei momenti magici di tranquilla complicità
in cui si leggono favole, si inventano storie
e si raccontano le cose della vita.
La scuola di Murano, simboleggiata da questa esperienza, esiste in ogni momento di tranquilla complicità con i nostri cari.