La ricchezza collettiva scaturisce da arte, cultura e bellezza.
La ricchezza collettiva
scaturisce da arte,
cultura e bellezza.
Lo Stato che non comprende
e non coltiva
la fonte di tale ricchezza
è complice dell’aridità,
come un contadino pigro
che si rifiuta di dare acqua
ai semi del futuro raccolto.
C’è un bivio.
Da una parte Lorenzo il Magnifico
che si rispecchia
con fierezza nel circostante.
Dall’altra parte Lorenzo lo Sterile
che si rispecchia
nella memorabile
frase di Caparezza:
“Non sono Stato io!”
Ogni singola persona può scegliere
se coltivare fumo,
gioco d’azzardo,
dipendenza,
pessimismo,
negatività
e paura,
somministrando il tutto
in perpetue dosi giornaliere,
oppure se puntare
su semi luminosi di valore
che riguardano l’essere,
la conoscenza,
l’informazione vera,
la nutrizione sana,
la spiritualità,
la cultura,
l’equilibrio yin-yang tra gli opposti,
la gioia
e la vita.
Apprezzo il richiamo alla responsabilità individuale nel scegliere di coltivare valori costruttivi piuttosto che cedere alla negatività.