Scritti di Sergio Bianco nel dominio dei Simboli.

L’Impresa senza magia del Logo è come Artù senza Merlino.

 

 

L’Impresa, senza la magia del Logo,
è come Artù senza Merlino.

L’articolo di ieri
era concentrato sulla magia della spada:
Il rito Sabrage,
che consentiva agli ufficiali Ussari
di aprire, con la sciabola,
lo champagne Veuve Cliquot
e la benedizione del Marchio
con la spada del generale,
la sera prima della presentazione.

Oggi è naturale parlare di Artù:
colui che estrasse la spada dalla roccia
per essere incoronato Re.

Artù era un Re saggio,
Lancillotto era il più coraggioso
tra i suoi Cavalieri,
ma solo grazie alla magia di Merlino
e al potere simbolico della tavola rotonda,
è fiorita la Leggenda.

Le Imprese funzionano allo stesso modo.
C’è un imprenditore
con visione chiara e valori forti,
ci sono collaboratori
animati da spirito di gruppo,
capacità professionale,
senso di appartenenza,
ma è solo grazie alla magia del Logo
e alla connessione
tra Simbolo, cuore e mente
che L’impresa diventa leggenda.

La magia del Logo
si crea grazie a un preciso Metodo
che armonizza estetica e matematica,
emozione e neuroscienza.
Il Metodo è Logogenesi.

Dodici sono i codici della Logogenesi,
dodici gli spicchi dell’arancia
della conca d’Oro,
dodici sono le ore
nel quadrante circolare del tempo.

Nessun codice è sovrano.
Di nessun codice puoi fare a meno.

I dodici codici sono idealmente riuniti
in quella tavola rotonda
anche quando il Logo combatte e vince
in campi di battaglia  e circostanze diverse.

È l’unione l’arma vincente,
la misteriosa magia.

Il dodicesimo codice della Logogenesi
è il racconto:
l’espressione virtuosa del Marchio
e la sua capacità di diffondersi
attraverso la narrazione.

Sono sempre altri che ne parlano
accrescendo così il fascino e il mistero:
le leggende sono silenziose.

Sergio Bianco

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