Rito Sabrage, il cammello e la conquista del regno dei cieli.
Mi piacciono le spremute d’arancia,
generate con frutti della conca d’Oro.
Amo anche gli estratti
di carota, mela e sedano.
Se proprio devo scegliere uno champagne,
da non intenditore quale sono,
preferisco Veuve Clicquot,
per una istintiva simpatia
verso la sua etichetta arancione.
Nel 1993, per divertimento,
ho partecipato al conocorso fotografico
“Clic Clicquot”
avente come tema il colore arancione.
Non ho vinto ma la mia foto,
insieme ad altre selezionate,
è stata pubblicata nel libro
del premio fotografico.
Mi piace pensare
che una persona ricca
non debba essere esclusa a priori
e possa conquistare il regno dei cieli.
Quindi ho fotografato un cammello
che passa dalla cruna dell’ago.
Madame Ponsardin,
anima del brand Veuve Clicquot,
nei primi anni del 1800
inventa il rito Sabrage,
ovvero l’apertura
della bottiglia di champagne
per mezzo della sciabola.
A quell’epoca,
gli ufficiali Ussari in divisa
erano presenza costante nelle feste
e negli incontri di Società.
L’invenzione di questo rituale
aumenta sensibilmente le vendite
e conferisce al gesto semplice del bere
un aspetto magico
connesso a prosperità e Fortuna.
La notte prima della presentazione del Logo,
con cerimoniale privato,
benedico il volume
e il cofano in cui il Simbolo è racchiuso
con la spada del generale,
in ricordo del mio caro papà.
Dopo la benedizione,
il Marchio sarà svelato
solo in presenza del Cliente.
Ogni rito,
quando nasce con animo puro,
ha potere benefico nell’Uno e nell’Universo
e rende nobile l’opera dell’uomo
e del suo ingegno.
Grazie al valore conferito,
accrescono in modo esponenziale
le potenzialità dell’Impresa.
Sergio Bianco #logogenesi